Contro l'influenza 242mila vaccini gratuiti in Abruzzo

10 Ottobre 2017

La Regione acquista le dosi da tre ditte e spende oltre un milione e 400 mila euro. Ecco chi ne avrà diritto gratuitamente dal 31 ottobre e perchè

PESCARA. La Regione spende oltre un milione e 400 mila euro per vaccinare, contro l’influenza, 242mila abruzzesi. Sono dosi somministrate gratuitamente per la campagna di prevenzione che, sulla carta, partirà il 31 ottobre prossimo. Ma se in quel periodo ci sarà ancora il bel tempo la data sarà sicuramente posticipata.
A CHI. Over 65, oppure bimbi con più di 6 mesi, adolescenti e adulti a rischio (vedi l’articolo a destra), rappresentano le categorie di chi ha diritto alla dose gratuita. A conti fatti, la campagna copre un quinto della popolazione abruzzese. O, in altre parole, un abruzzese su cinque potrà vaccinarsi grazie al mega acquisto di dosi che la Regione, attraverso il suo nuovo organo, Stazione unica appaltante-Soggetto Aggregatore, ha portato a termine. Lo ha fatto con una gara d’appalto al maggior ribasso e a invito, bandita il 6 luglio scorso e terminata alla fine di settembre con la vittoria di tre società specializzate nel settore.

HANNO VINTO. Le ditte vincitrici sono la Mylan spa e la Sanofi spa, entrambe milanesi, e il colosso Seqirus Italia spa, ritenuto tra i maggiori fornitori al mondo di vaccini contro l’influenza, nato dalla fusione dei marchi Biocsl e Novartis. A certificare la conformità dei prodotti offerti è stata la dirigente regionale del servizio di Prevenzione e tutela sanitaria, Stefania Melena. Mentre Pierluigi Galassi, della Asl di Chieti, nominato dalla Regione responsabile unico del procedimento, ha proposto, il 19 settembre, l’aggiudicazione della gara. L’ultimo atto porta la firma del dirigente regionale Carlo Giovani che, il 25 settembre, ha dato il via libera all’aggiudicazione.
CHIETI NE HA DI PIÙ. Le dosi acquistate saranno suddivise fra le quattro Asl abruzzesi. A Chieti ne spettano 73.600, alle altre tre Asl di Pescara, L’Aquila e Teramo, più o meno la stessa quantità di 56mila dosi. Premesso che vaccini disponibili in Italia sono tutti inattivati, quindi non contengono particelle virali intere attive, gli stessi sono classificabili in cinque tipi che sono quelli che la Regione ha acquistato.
NEL DETTAGLIO. La Mylan spa fornirà 4mila dosi complessive, per un importo di 12mila euro di spesa per la Regione, del vaccino split, che contiene il virus influenzale frammentato, e del vaccino a subunità, che contiene solo gli antigeni di superficie, emoagglutinina e neuraminidasi.
C’è poi il vaccino adiuvato, di cui la Seqiris fornirà oltre 137mila dosi, dopo essersi assicurata la fetta più grande dell’appalto (784mila euro). Questo tipo di vaccino, che contiene gli antigeni di superficie emulsionati ad adiuvante oleoso metabolizzabile (l’MF59), è autorizzato, al momento, per l’immunizzazione dei soggetti che hanno più di 64 anni. La funzione degli adiuvanti è infatti quella di potenziare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Per questo trovano particolare indicazione per l’immunizzazione dei soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.
E ANCORA. Passiamo all’intradermico: un vaccino split, confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare nel derma la dose di 15 µg/ceppo concentrata in 0,1 ml di volume. Sarà fornito dalla Sanofi (35.600 dosi per 204mila euro di spesa per la Regione). Il vaccino intradermico sfrutta i particolari meccanismi che si attivano nel derma e potenziano la risposta immunitaria anche in chi è poco rispondente alla somministrazione intramuscolare.
ADULTI E BIMBI. Dal 2014, è disponibile in commercio in Italia un vaccino quadrivalente split, indicato per l’immunizzazione degli adulti e dei bambini dai 3 anni di età, per la prevenzione della influenza causata dai due sottotipi di virus influenzale A e da due di tipo B. In questo caso l’utilizzazione, secondo gli esperti, appare particolarmente idonea anche per l’immunizzazione degli operatori. La Sanofi si è assicurata anche la fornitura di questo vaccino: 65.300 dosi antinfluenzali che, alla Regione, costano 424mila euro.