Disabili allo stadio, una tribuna per creare 100 nuovi posti

11 Agosto 2012

Mediazione del questore, i diversamente abili annullano la protesta in programma ieri sera L’ipotesi è di creare un palchetto con una doppia fila per ospitare tutti i tifosi in carrozzella

PESCARA. Il primo round lo hanno vinto loro, i disabili che avevano annunciato una protesta davanti allo stadio durante Pescara-Genoa per protestare contro il limite di 25 posti riservati ai diversamente abili che vogliono andare all’Adriatico. Ieri tutti i manifestanti diversamente abili sono stati fatti entrare a vedere la partita. E c’è la speranza concreta che possano farlo anche per le prossime gare.

I disabili da giorni stanno protestando contro il Comune e il Pescara calcio perché solo a 25 di loro sarà garantito l’accesso allo stadio durante il campionato. Lo stadio Adriatico-Cornacchia, ristrutturato con dieci milioni di euro nel 2009 in occasione dei Giochi del Mediterraneo, infatti, non è a norma in tema di accessibilità dei diversamenti abili. Al posto dei cento posti riservati che dovrebbe avere secondo la legge, l’impianto cittadino può ospitare solo venticinque disabili.Una cosa inaccetabile, secondo i tifosi diversamente abili, che dopo aver fatto sentire la loro voce davanti al Comune ieri avevano in programma di protestare fuori dallo stadio. Con loro c’erano anche il capogruppo Pd Moreno Di Pietrantonio, la deputata pescarese Pd Vittoria D’Incecco e l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Montesilvano Anthony Aliano.

A evitare il peggio è stata la mediazione del questore di Pescara Paolo Passamonti. Così ieri i disabili sono stati fatti accomodare in parte nella tribuna riservata a loro e in parte sulla pista d’atletica che circonda il campo.

La società ha poi assicurato che sulla pista verrà realizzato un soppalco su due file e che quindi in questo modo verranno assicurati ai disabili altri 100 posti oltre ai 25 della tribuna. Ottimista anche il delegato alla disabilità di Montesilvano Claudio Ferrante, a capo della protesta. «Abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con tutte le parti in causa. Noi siamo pronti anche a cedere qualcosa, purchè si trovi una soluzione».(l.ve.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA