Furgone del pesce distrutto dal rogo

16 Giugno 2014

Via Tirino, il mezzo parcheggiato in strada attaccato dalle fiamme durante la partita Italia-Inghilterra: parte l’indagine

PESCARA. Prima il bagliore delle fiamme provenienti dalla strada buia, poi l’odore del fumo che risale ed entra nelle finestre spalancate. Era quasi l’una e mezza della notte tra sabato e domenica, i televisori erano ancora accesi per Italia-Inghilterra, quando il furgone di un pescivendolo è stato divorato dalle fiamme. Distrutti il vano motore e l’abitacolo. I vigili del fuoco non avrebbero trovato tracce visibili e rilevanti di innesco ma si sono presi del tempo per stilare una relazione e consegnarla alla polizia. Proprio ai poliziotti della volante, il proprietario del furgone ha raccontato di non aver mai subito di minacce e ha assicurato che non c’è nessuno che ce l’abbia con lui. Ma la polizia ha avviato gli accertamenti per capire se quelle fiamme scoppiate nel cuore della notte sono dolose, cioè se qualcuno ha appiccato fuoco al furgone èper una ritorsione o per vandalismo, oppure se sono frutto del caso, forse di un corto circuito. La polizia non si sbilancia: il fatto che il rogo sia partito dalla parte anteriore del mezzo, parcheggiato sotto un palazzo, potrebbero far pensare a un possibile corto circuito; ma l’ipotesi del dolo non è affatto scartata.

L’incendio è stato limitato alla parte davanti del furgone e non ha interessato altri mezzi: accanto al furgone con cella frigorifera non era parcheggiata nessuna macchina. E poi, l’allarme con una telefonata al 115 è stato quasi immediato visto che quasi tutti i residenti, a quell’ora, erano ancora svegli e stavano guardando la partita dell’esordio dell’Italia al mondiale del Brasile: anche il proprietario del mezzo era davanti al televisore quando si è accorto del fumo provenire proprio dal suo furgone e ha chiesto aiuto ai vigili del fuoco. L’intervento immediato ha evitato che le fiamme si propagassero al resto del veicolo. Poi, sono arrivati anche i poliziotti della volante che hanno ascoltato le prime dichiarazioni dei testimoni. Non è escluso che il proprietario, nei prossimi, sia risentito per fornire altri dettagli. Ascoltati, in via formale, anche alcuni residenti della zona che hanno raccontato di aver sentito l’odore acre del fumo e poi di essersi limitati a dare l’allarme.

Il precedente dell’ultima auto incendiata a Pescara risale alla notte tra il 29 e il 30 gennaio quando è stata bruciata l’auto della giornalista Patricia Fogaraccio, all’epoca responsabile dell’ufficio stampa del Comune di Pescara e portavoce dell’ex sindaco Luigi Albore Mascia. In questo caso non ci sono dubbi: l’incendio, come provato dalle telecamere di sorveglianza dell’abitazione, è stato appiccato da un uomo che ha scavalcato il recinto. L’auto, una Renault Modus, era parcheggiata nel cortile della casa dove la Fogaraccio vive col marito Luciano Troiano, anche lui giornalista e presidente di una associazione ecologista, la cui sede a Spoltore fu distrutta da un attentato incendiario.

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