Giovani e lavoro, Confindustria ci crede
Atto conclusivo del progetto Impresa in Accademia. Il vignaiolo Zaccagnini dedica l’etichetta “Meri tù” ai corsisti
PESCARA. Per trovare lavoro, o per avviare un'impresa, le competenze non bastano. Occorre sviluppare capacità relazionali, di lavoro in team, di problem solving. Tutto prima ancora di possedere competenze pure essenziali, come la conoscenza delle lingue straniere. Se n'è parlato ieri mattina nella sede pescarese di Confindustria, nell'incontro conclusivo del progetto "Impresa in Accademia", percorso formativo ideato dal gruppo dei Giovani imprenditori. Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Enrico Marramiero, orgoglioso dei riconoscimenti ottenuti da parte di Confindustria nazionale per i due progetti di StartImpresa ed Impresa in Accademia, con Nicola Di Marcoberardino, presidente Giovani imprenditori di Confindustria Pescara. Relatori, manager e imprenditori che hanno preso parte al progetto. Primo fra tutti, Marcello Zaccagnini, che ha ospitato i corsisti nella sua azienda facendo con loro anche la vendemmia. Un'esperienza sul campo che è valsa ai ragazzi la creazione di una nuova etichetta di vino, che è stata presentata ieri mattina, la "Meri tù", «In onore di un valore predicato da Confindustria: quello del “merito», ha detto il direttore Luigi Di Giosaffatte. Si è discusso delle qualità richieste dal mercato del lavoro ai giovani. «Quando entrate in un'azienda», ha detto Zaccagnini, «non chiedete subito la retribuzione o le ferie che vi spettano, sarebbe un clamoroso autogol».
Alessandro Addari, direttore dell’house organ nazionale dei Giovani imprenditori QualeImpresa, ha presentato sull'argomento dei dati di UnionCamere. «Secondo le indagini vale più la capacità di lavorare in gruppo, di saper avere autonomia e di saper risolvere i problemi, piuttosto che l'abilità nell'utilizzo delle procedure d'ufficio o la conoscenza delle lingue. Su quest'ultimo punto, però», ha precisato, «non sono molto d'accordo».
«Imparate le lingue: non solo l'inglese, ma il cinese, il russo e il francese, le lingue dei mercati emergenti», ha infatti incalzato Claudio Bonasia di Crea Lavoro giovani. Infine, sì è discusso dell'approccio dei giovani al mercato del lavoro: «Che stiate avviando un'attività in proprio o che stiate facendo un colloquio, pensate sempre da imprenditori», ha detto Florio Corneli di Federalmanager Abruzzo e Molise, «non abbiate come primo pensiero cosa serve a voi, ma cosa serve all'azienda, e convincete il vostro interlocutore del valore aggiunto che le vostre capacità possono offrire in tal senso».
Paola M.S. Toro
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