I grattacieli al posto delle vecchie case

31 Marzo 2011

Il Comune vuole eliminare i limiti alle altezze, l'associazione costruttori è d'accordo

PESCARA. Stop agli edifici alti solo due o tre piani. Pescara vuole cambiare look. Il suo futuro sarà come New York, con tanti grattacieli. I vincoli, che fino ad oggi hanno bloccato lo sviluppo in altezza della città, stanno per essere scardinati. L'amministrazione comunale ha preannunciato una rivoluzione urbanistica: una delibera, che domani andrà all'esame del consiglio, prevede l'avvio di una revisione totale delle norme tecniche del piano regolatore.

Si tratta, per il momento, solo di una delibera di indirizzo, per arrivare in breve tempo alla stesura di una variante al prg che contenga le nuove norme.
L'intenzione è quella di cancellare i limiti alle altezze degli edifici, modificare il metodo di calcolo delle volumetrie, aumentare il premio di volumetria per i piani di recupero e rendere possibile la realizzazione di strutture turistico-ricettive nelle zone agricole. E' previsto, inoltre, un nuovo studio per individuare il patrimonio storico e architettonico della città da salvaguardare, in modo da evitare rischi di abbattimenti selvaggi di edifici di pregio. «Vogliamo riscrivere in maniera chiara e più semplice le norme del prg», ha detto l'assessore all'urbanistica Marcello Antonelli. Le prime reazioni dei costruttori sono positive.

VIA AI GRATTACIELI
Le norme del piano regolatore in vigore fissano un limite massimo di 25 metri di altezza per la costruzione di nuovi edifici. Oggi, questo limite può essere derogato solo in particolari condizioni. La proposta è quella di eliminare questo vincolo, in modo da consentire la costruzione di edifici sviluppati in altezza. E' in pratica, il via libera alla realizzazione dei grattacieli. «Vogliamo andare verso la verticalizzazione della città», ha spiegato Antonelli, «in modo da costruire meglio e recuperare spazi da destinare a verde e parcheggi. Riscriviamo le regole per occupare meno terreni, senza modificare gli indici».

EDIFICI STORICI
In programma ci sono altre modifiche importanti. Innanzitutto, il calcolo delle volumetrie che verrà semplificato. Oggi, nel computo vengono escluse diverse parti dell'edificio, come ad esempio i sottoscala. In futuro, il calcolo della grandezza di un fabbricato si farà moltiplicando la base per l'altezza. «E' una semplificazione», ha detto l'assessore, «che eviterà furbate e renderà la vita più semplice ai progettisti».

Si procederà, poi, a una rivisitazione delle zone interessate dai piani di recupero urbano, attraverso una rimodulazione dei premi di volumetria: dal 30 al 50-60 per cento. «Toglieremo ciò che è vecchio e decrepito per costruire in altezza», ha precisato Antonelli. Verranno, in compenso, salvaguardati gli edifici storici e architettonici. Sarà fatto uno studio con l'aiuto della facoltà di Architettura e la sovrintendenza.

SI' DEI COSTRUTTORI
Giuseppe Girolimetti, presidente dell'Ance, l'associazione dei costruttori, dice sì ai grattacieli. «Ritengo sia positivo lo sviluppo in verticale», ha affermato, «è una tendenza di tutte le città, se ne parlava da tempo a Pescara. Tuttavia, per i costruttori non cambierà molto, perché la volumetria non aumenterà». Non è contrario nemmeno il consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo, protagonista di tante battaglie in aula contro il cemento. «Lo sviluppo in altezza va bene, purché si rispettino i limiti di spazio», ha osservato, «in consiglio, comunque, presenterò un pacchetto di emendamenti per chiarire meglio alcune norme della delibera».

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