I sensori sismici aquilani sui grattacieli di Abu Dhabi
Questa tecnologia avanzata garantisce il monitoraggio strutturale continuo I dispositivi realizzati nel Tecnopolo d’Abruzzo contro scosse o cedimenti
L'installazione dei sensori Shm-Board nella torre più alta delle iconiche Etihad Towers, simbolo architettonico al pari del celebre Burj Khalifa, segna un importante passo avanti per il Tecnopolo d’Abruzzo negli Emirati Arabi Uniti. Questa avanzata tecnologia, utilizzata per la prima volta in terra emiratina, garantisce il monitoraggio strutturale continuo e consente di rilevare in tempo reale, 24 ore su 24, eventuali sollecitazioni o danni causati da fenomeni antropici come scosse sismiche, sovraccarichi strutturali, cedimenti delle fondamenta e degrado dovuto all’invecchiamento delle infrastrutture. Versatili e innovativi, i sensori Shm-Board possono essere applicati a molteplici strutture, tra cui edifici civili e industriali, ponti, viadotti, oleodotti, gallerie e reti ferroviarie.
Alla missione, che è stata accompagnata da un evento dedicato, hanno partecipato il sottosegretario alle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, l’ambasciatore italiano ad Abu Dhabi, Lorenzo Fanara, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e professor Fabio Graziosi in rappresentanza dell’Università dell’Aquila. Da parte emiratina hanno partecipato i rappresentanti governativi del Ministero dell’Energia e delle Infrastrutture oltre a docenti dell'ateneo locale, United Arab Emirates University (Uaeu) che, proprio in questi giorni ha perfezionato un memorandum con Univaq.
«Un virtuoso scambio di collaborazione tra sistemi-paesi», ha commentato Bergamotto. «Il Tecnopolo d’Abruzzo, riconosciuto esempio di eccellenza, come incubatore di imprese e laboratorio per l’innovazione e per le tecnologie emergenti, ci propone una risposta avanzata, frutto di ricerca e sviluppo e di abilità tecnologica, trasformando, eventi calamitosi che hanno colpito duramente i nostri territori, in opportunità di progresso. Ciò interpreta in modo pieno ed efficace l’essenza del nostro made in Italy, qualità e innovazione che nascono dall’esperienza e dall’inventiva. Il futuro che non lascia indietro il passato».
Entusiasta il direttore del Tecnopolo, Roberto Romanelli. «Sono orgoglioso», ha detto, «di aver organizzato insieme ai nostri partners emiratini questo evento, frutto di un importante progetto di internazionalizzazione che vede il Tecnopolo d’Abruzzo impegnato da diversi anni a portare oltre confine il nome del Polo logistico e tecnologico nonché della città dell’Aquila e della Regione Abruzzo». Un impegno ribadito dal sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. «Il Tecnopolo e le sue imprese specializzate nel settore della ricerca e dell’innovazione, insieme all’esperienza di ricostruzione dell’Aquila e al suo percorso di rigenerazione», ha detto il primo cittadino, «sono stati i protagonisti dell’evento di cooperazione che si è svolto ad Abu Dhabi. L’esperienza dei sensori Shm-board per il monitoraggio strutturale degli edifici, installati anche sulla torre civica di Palazzo Margherita, maturata dal Tecnopolo con il contributo del nostro ateneo, ha suscitato l’interesse di grandi imprese che installeranno anche nei paesi arabi la strumentazione prodotta all’interno del Tecnopolo.
Un riconoscimento che ci ripaga del percorso intrapreso: L’Aquila, infatti, è un modello a cui ispirarsi. Oltre all’attuazione della più grande operazione di rigenerazione urbana in Italia dal dopoguerra, nel capoluogo si sta sperimentando, con successo, un programma di interventi in cui formazione, innovazione, cultura e turismo rappresentano i cardini di emancipazione del territorio».
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