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Il Comune rimborsa le tasse non dovute a 700 pescaresi

Pronti 325mila euro per restituire somme di Imu, Tasi e Tari. Ma i contribuenti dovranno fare domanda per riavere i soldi

PESCARA. Il caso più eclatante è quello di un cittadino che ha pagato due volte la stessa tassa al Comune. Ora anche lui si vedrà restituire l’imposta non dovuta. Sì, perché l’amministrazione comunale, nonostante sia sull’orlo del dissesto finanziario, ha deciso di rimborsare circa 700 pescaresi che, negli ultimi cinque anni, hanno versato tasse locali in eccedenza.

I soldi ci sono. Qualcuno penserà che si tratti della solita promessa, in passato spesso non mantenuta per carenza di risorse economiche. Ma stavolta i soldi ci sono. Lo hanno confermato fonti degli uffici amministrativi. In bilancio sono stati già stanziati 325mila euro per procedere alla restituzione di somme versate in eccedenza, rispetto al dovuto, per quanto riguarda Imu, Tasi e Tari.

Chi è interessato. Potranno ottenere il rimborso tutti quei contribuenti che si sono accorti di aver pagato, dal 2010 ad oggi, tasse non dovute, oppure in misura superiore a quanto richiesto. Si tratta di contribuenti che hanno sbagliato a calcolare le imposte, oppure che hanno pagato nonostante fosse nel frattempo variata la loro situazione familiare o patrimoniale al punto da determinare importi più bassi. Nell’elenco figura anche qualche cittadino che, per errore, ha versato due volte lo stesso tributo.

I tributi da rimborsare. I rimborsi riguardano sia le imposte sugli immobili, cioè Ici, Imu e Tasi, sia la tassa sui rifiuti, ossia la Tarsu, prima, la Tares, poi, e ora la Tari. Verranno prese in considerazione, comunque, le imposte pagate negli ultimi cinque anni.

Come avviene la restituzione. Qui la cosa si fa complicata. Già, perché non sarà il Comune ad avvertire i cittadini, come hanno spiegato i tecnici, ma dovranno essere gli stessi contribuenti, essendosi accorti di un errore per eccesso, a richiedere all’ente il maltolto. «Non siamo in grado di verificare le somme pagate in più per Ici, Imu e Tasi», hanno fatto presente i tecnici, «perché si tratta di due imposte versate in autoliquidazione». Meno complicato risalire all’errore con la tassa sui rifiuti, ma anche in questo caso l’individuazione dello sbaglio non è cosa facile, perché il Comune dovrebbe spulciare un lunghissimo elenco di 60mila contribuenti.

Si compilano le domande. Quindi, i contribuenti che si sono accorti di aver pagato in eccedenza un’imposta, dovranno recarsi all’Ufficio tributi del Comune per compilare una domanda di restituzione. Questa verrà poi esaminata dai tecnici prima di dare il via libera al pagamento. Pagamento che avverrà tramite bonifico sul proprio conto corrente bancario o, in alternativa, tramite assegno circolare.

Tre cause perse. L’amministrazione comunale, oltre ai 325mila euro in bilancio, ha stanziato anche 12mila euro per procedere al rimborso della Tari pagata in più nel 2014 da tre contribuenti. Questi cittadini avevano fatto ricorso contro il Comune per ottenere la restituzione delle somme versate in eccedenza e la Commissione tributaria regionale ha accolto il ricorso, condannando l’ente a rimborsarli.

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