Il divario nord-sud visto dalla Banca d’Italia

16 Marzo 2023

Presentato al dipartimento di Economia aziendale dell’ateneo d’Annunzio il rapporto sul Mezzogiorno

PESCARA. “Il divario nord-sud: sviluppo economico e intervento pubblico”. È il titolo del rapporto della Banca d’Italia che è stato presentato ieri nel dipartimento di Economia aziendale dell’università D’Annunzio, a Pescara, diretto da Francesco De Luca. Dinanzi agli studenti e ai rappresentanti dei corsi di laurea triennale e magistrale in Economia e management, presieduti rispettivamente da Lorenzo Lucianetti e Stefano Za, i relatori Antonio Accetturo e Roberto Torrini, di Banca d’Italia, sono entrati nel dettaglio del rapporto che mette in evidenza come negli ultimi 10 anni il Mezzogiorno abbia visto «costantemente diminuire il suo peso economico, evidenziando una crescente difficoltà nell'impiegare la forza lavoro disponibile, una riduzione dell'accumulazione di capitale e una minore crescita della popolazione rispetto alle aree più avanzate del Paese dove si sono concentrati i flussi migratori». E l’Abruzzo? Come ha detto a margine dei lavori il direttore della Filiale regionale dell’Aquila di Banca d’Iitalia, Giuseppe Hortolani, questa regione «storicamente si è sempre posizionata più vicino al centro nord che alla media del meridione» ma la «grande fase di crescita economica» che si è verificata «fino agli anni 90 poi si è attenuata». Oggi, però, «l’Abruzzo ha una buona dotazione di capitale umano», ha evidenziato.
Guardando al settore privato meridionale il rapporto mette in evidenza «l’ulteriore contrazione», oltre ad evidenziare gli «ampi ritardi nella dotazione infrastrutturale e nella qualità di servizi pubblici erogati dagli enti locali e dallo Stato». Sono «peggiori della media italiana», poi, gli indicatori su «efficienza, efficacia e correttezza dell’azione amministrativa, nel Mezzogiorno». Due «gli obiettivi» indicati nel rapporto: «il miglioramento della qualità dell’azione pubblica, anche facendo leva sulle risorse disponibili grazie al Pnrr» e «un rafforzamento dell’iniziativa privata, attraverso la riduzione dei gap infrastrutturali, lo sfruttamento del potenziale di sviluppo delle sue agglomerazioni urbane e un innalzamento qualitativo del tessuto produttivo».
Nel programma della giornata anche gli interventi di Helen Chiappini della “d’Annunzio”, Alessandra Faggian del Gran Sasso Science Institute, Pasquale Lelio Iapadre dell’Università degli studi dell’Aquila e Roberto Torrini della Banca d’Italia.