Il governatore: per Bussi pochi 50 milioni

18 Giugno 2014

PESCARA. «Come facciamo a rilanciare la nostra regione se poi abbiamo queste ferite?». Se lo è chiesto il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ieri, nel corso di un incontro organizzato dalla...

PESCARA. «Come facciamo a rilanciare la nostra regione se poi abbiamo queste ferite?». Se lo è chiesto il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ieri, nel corso di un incontro organizzato dalla Camera del lavoro-Cgil di Pescara, a proposito della vicenda della megadiscarica dei veleni della Valpescara, sottolineando che per la bonifica «50 milioni di euro sono una finestrella».

«Quella di Bussi», ha aggiunto D’Alfonso, «è una vicenda che andrebbe giudicata andando in marcia indietro a piedi. Vi pare possibile che sia stata la Corte d'assise a richiedere l'istituzione del registro dei tumori e grazie al clamore della stampa noi capiamo che quella è la priorità? Sul fronte bonifica siamo ancora alla fase delle pre-impostazioni».

All'incontro dal titolo «Il ruolo dell'industria in una ipotesi di sviluppo sostenibile della provincia di Pescara», promosso proprio da Camera del lavoro e Filctem, erano tra gli altri, il segretario generale della Filctem, Emilio Miceli, quello regionale, Giovanni Timoteo, quello provinciale, Domenico Ronca, e la segretaria provinciale della Cgil, Emilia Di Nicola. «Bisogna ripartire da una visione strategica di sviluppo sostenibile in cui l'industria si colleghi bene a tutti gli altri settori, dal terziario all'agricoltura, dal turismo alla cultura», ha sottolineato Ronca, «bisogna avere la capacità di spendere le risorse disponibili: questa è la vera emergenza per il nostro territorio. La precedente giunta ha impiegato solo il 40% dei fondi Ue a disposizione e ne ha spesi ancora meno. Ci sono poi gli ultimi negativi provvedimenti della vecchia amministrazione, come la cancellazione della zona Vestina dalla possibilità di ottenere finanziamenti europei. C'è, infine, la questione Bussi, madre di tutte le vertenze: il sito va bonificato e reindustrializzato».

«Per noi », ha detto Di Nicola, « è fondamentale capire come ci muoviamo all'interno di una logica regionale di sviluppo, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Non sottovalutiamo che in Abruzzo abbiamo 32 milioni di euro per il progetto Garanzia Giovani. È fondamentale capire come sfruttare al meglio queste risorse».

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