Il mare resta sporco: bagni ancora vietati
Valori sempre alti a Fosso Pretaro, sotto accusa il depuratore
PESCARA. Ancora niente bagni sul litorale sud, al confine tra Pescara e Francavilla. Ieri, entrambi i Comuni sono stati costretti a confermare i divieti di balneazione, dopo aver ricevuto le ultime analisi dell’Arta. I valori dei colibatteri sono ancora altissimi, addirittura 15 volte superiori al limite massimo stabilito dalla legge per la sicurezza della popolazione. Livelli così elevati di inquinamento non erano mai stati raggiunti in questa zona. E solo adesso sono partiti i controlli per verificare quali siano le cause che hanno determinato questa emergenza nel pieno della stagione turistica.
Ieri, il vice sindaco Enzo Del Vecchio ha scritto all’amministratore unico dell’Aca Vincenzo Di Baldassarre invitandolo a «comunicare con urgenza», si legge alla fine della lettera, «se ci siano stati guasti o, comunque, malfunzionamenti di qualsiasi tipo del depuratore Pretaro, anche al fine di valutare eventuali ulteriori misure da adottarsi a tutela della salute pubblica, da concordarsi, se del caso, con il Comune di Francavilla».
Il vice sindaco, quindi, sospetta che i problemi di grave inquinamento dell’acqua del mare derivino proprio dal depuratore di Francavilla. Ma l’Azienda comprensoriale acquedottistica, al momento, non è in grado di confermare. «Ho parlato telefonicamente con Di Baldassarre», ha rivelato Del Vecchio, «e mi ha detto che non risultano rotture di condotte fognarie nella zona. Potrebbe, dunque, dipendere da un cattivo funzionamento del depuratore». Per questo motivo, Di Baldassarre avrebbe già dato incarico ai suoi tecnici di verificare minuziosamente l’impianto di depurazione. «Si tratta di un lavoro complicato», ha fatto presente il vice sindaco, «per sapere i risultati ci vorrà un po’ di tempo». La settimana scorsa, il sindaco di Francavilla Antonio Luciani aveva minacciato addirittura una denuncia alla procura contro l’Aca, colpevole, a suo dire, di non saper gestire i depuratori «consentendo sversamenti in mare che comportano i divieti di balneazione».
Fatto sta che lo stesso vice sindaco ritiene un fatto eccezionale l’inquinamento così elevato all’altezza della foce di Fosso Pretaro. I dati delle analisi, del resto, continuano a segnalare la presenza di scarichi fognari nell’acqua di mare. Nel punto a 100 metri dalla costa, in corrispondenza di Fosso Pretaro, sono state trovate ben 3.000 unità per cento millilitri d’acqua di enterococchi, contro il limite massimo consentito di 200 e 2.005 unità per cento millilitri d’acqua di escherichia coli, contro il tetto da non superare di 500. Valori sempre elevati a 6 metri dalla costa, ossia 1.300 unità di enterococchi e 2.005 di escherichia coli.
Superamenti si sono registrati sul litorale di entrambi i Comuni. Più precisamente, a 100 metri a sud della foce di Fosso Pretaro, nel territorio di Francavilla, con 330 unità di enterococchi e 2.005 di escherichia coli; e a 100 metri a nord della foce del Pretaro, in territorio di Pescara, con 240 unità di enterococchi e 453 di escherichia coli. Il verdetto dell’Arta è stato negativo per tutti e due i Comuni: «Risultati non conformi» ai limiti stabiliti dalla legge.
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