PESCARA

Il Movimento Cinque Stelle è morto? Marcozzi e Pettinari: “Una fine inevitabile”

5 Dicembre 2024

Le frasi pronunciate da Grillo qualche giorno fa hanno destato molto clamore nell’ambiente pentastellato. Dall’Abruzzo sono arrivate le reazioni di Sara Marcozzi, due volte candidata alla presidenza della Regione e ora in Forza Italia, e Domenico Pettinari, altro ex ed attualmente leader del movimento “Pettinari per l’Abruzzo”

PESCARA. Il Movimento Cinque Stelle è morto? Beppe Grillo non ha dubbi: "Certo che è morto, il nome meglio che finisca in una teca. Conte è come il mago di Oz". Volano gli stracci in casa M5S e inevitabili arrivano le reazioni anche dall'Abruzzo, soprattutto da chi aveva ricoperto ruoli apicali all'interno del Movimento e poi ha deciso di cambiare strada. Sara Marcozzi, due volte candidata alla presidenza della regione, ex consigliera regionale e ora in Forza Italia e attuale responsabile regionale del dipartimento Ambiente e territorio: "Grillo ha ragione, il movimento Cinque Stelle è scomparso", afferma Marcozzi. "Il Movimento di prima, che non era nè di destra e nè di sinistra, non c'è più e questo mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti: ora è diventato progressista rinnegando lo spirito iniziale che l'aveva portato a riscuotere notevoli consensi".

"Non esiste più il M5S di una volta – prosegue Marcozzi –  questa è la triste realtà. Tutti quelli che puntavano il dito contro me e Di Maio oggi sono i fautori del terzo mandato. E' una brutta fine? Direi una fine inevitabile. Sono diverse le responsabilita, a vario livello. Una responsabilità collettiva e mi ci metto dentro pure io: si pensava che siccome eravamo Cinque Stelle, la bella novità del panorama politico, tutti ci avrebbero votato, a prescidere da atteggiamenti e contenuti. Ma ovviamente non poteva essere così e io l'ho verificato sulla mia pelle. E chi aveva ruoli di resposabilità non ha fatto nulla per evitare che si arrivasse a questa deriva".

E in Abruzzo? "Noi, fin quando ci sono stata io, abbiamo cercato di essere sempre pragmatici, dopo c'è stato il tracollo. Ora in Abruzzo il movimento è diventato attendista, si è snaturato, senza iniziative che lo caratterizzi. Ed è chiaro che gli elettori percepiscono tutto questo". Alleanze e campo largo? "Il senso della nostra nascita e della successiva esplosione era di essere diversi, di portare avanti una proposta politica alternativa, di sostanza ma alternativa. Se si è diventati una forza progressista e ci si presenta con le altre forze progressiste, allora gli elettori preferiscono votare gli altri all'interno del campo largo e il Movimento ovviamente si sgonfia. I voti vanno alle vere forze progressiste".

Altra figura di spicco nel panorama politico regionale, che ha abbandonato il Movimento Cinque Stelle per "correre da solo", è Domenico Pettinari, ex vice presidente del Consiglio regionale e attuale presidente del Movimento politico "Pettinari per l'Abruzzo". "Dopo tutte le critiche che ho ricevuto dovrei ripagarli con la stessa moneta", afferma Pettinari, "ma non lo faccio verso chi ormai ha superato anche il limite dei due mandati (!!!) e si allea con i nemici del passato e non si indigna più come faceva solo alcuni mesi fa". Quale futuro per i Cinque Stelle? "Con l’ultima presa di posizione di Grillo credo proprio che i consensi, già pochissimi a livello locale, diminuiranno ulteriormente perché inevitabilmente ci saranno elettori che si ritroveranno nelle sue posizioni", continua Pettinari.

"Vedere un movimento che ha toccato il 33% a livello nazionale e oltre il 20% a livello locale attestarsi, a livello locale, a poco più del 3%, e forse con gli ultimi eventi scendere ancora sotto, fa davvero male ma tant’è. Concludo solo nel ricordare che nell’ultima tornata elettorale (nelle comunali di Pescara, ndr) ho raggiunto il 13,08%, solo contro tutti e senza nessun partito alle spalle, mentre il M5S si è fermato a poco più del 3%. Forse una riflessione qualcuno dovrebbe farsela".