PESCARA

In arrivo il picco dell’influenza ma l’ospedale è già strapieno. L’appello: “Fate i vaccini”

7 Gennaio 2025

Con l’arrivo dei malanni stagionali, tra raffredamenti e problemi intestinali, aumentano i ricoveri a Medicina e Geriatria per problemi respiratori. Ma il pronto soccorso è già stracolmo. L’appello della Asl: «C’è ancora tempo per vaccinarsi, rischio complicanze per i pazienti fragili»

PESCARA. Sono arrivati i malanni stagionali, tra raffreddamenti e problemi intestinali: a Pescara e in provincia l’influenza sta per esplodere e il sovraffollamento di questi giorni al Pronto soccorso è il primo segnale; ricoveri in aumento anche a Medicina e Geriatria. Sono vari i ceppi in circolazione legati a problemi respiratori che viaggiano in parallelo, senza escludere il Covid. A spiegarlo sono Aurelio Soldano, direttore del dipartimento Urgenza Emergenza della Asl, e Graziella Soldato, direttore dell’unità operativa complessa di Igiene epidemiologia e Sanità pubblica della stessa azienda sanitaria, che annunciano l’arrivo del picco tra circa una settimana quindi poco dopo la festa dell’Epifania.

La conferma arriva anche da Silvio Basile, medico di Medicina generale, che precisa: «Circolano i rhinovirus, responsabili del raffreddore e della faringite, e l’influenza stagionale, che durante il periodo delle festività di inizio anno dovrebbe costringere a letto circa il 5% della popolazione nel Pescarese. Il picco, però, è atteso a giorni e i sintomi sono quelli respiratori. Si consiglia, in modo particolare, di effettuare il vaccino, il prima possibile, in modo da avere una risposta preventiva efficace».

Soldato precisa: «La campagna, cominciata a ottobre scorso, prosegue fino al 31 marzo 2025. In generale è importante ricordare a tutti coloro che non hanno ancora provveduto alla immunizzazione, perfino ai bambini, che è ancora possibile farlo. La vaccinazione, consigliata soprattutto alle persone fragili ma anche a tutti i soggetti che non abbiamo specifiche controindicazioni, è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire i vari ceppi influenzali attualmente in circolazione». E per far capire anche la risposta effettiva delle persone aggiunge: «Le coperture effettuate finora sono più o meno in linea con il trend dello scorso anno. In particolare, se consideriamo la fascia degli ultra sessantacinquenni, il 45% della popolazione ha effettuato il vaccino».

Contrariamente a quanto si possa immaginare, considerando anche l’abbassamento repentino delle temperature che induce a pensare a un innalzamento del numero dei malanni, la curva dell’incidenza sale lentamente rispetto allo scorso anno. «Per ora si registrano dieci casi ogni mille assistiti, in base ai dati che provengono dall’istituto superiore di Sanità attraverso il sistema di sorveglianza RespiVirNet», spiega Soldato. Nello specifico, l’influenza di quest’anno si manifesta con sintomi specifici, come naso che cola, tosse, febbre più o meno alta, dolori muscolari e articolari e spossatezza. «Non si può affermare con certezza se sia più grave del virus influenzale dello scorso anno. Possibili complicanze possono essere riscontrate nei soggetti più fragili non vaccinati», dice ancora Soldato.

«Non c’è ancora un’esplosione di casi relativi all’influenza stagionale», ribadisce Aurelio Soldano, «in questi giorni abbiamo registrato un aumento di casi di Covid. Si tratta, per lo più, di persone anziane o comunque fragili. Numeri alti al Pronto soccorso e un incremento di ricoveri nei reparti di Medicina e Geriatria».