PRATOLA PELIGNA
Incendio sul Morrone, restano i focolai: si sospetta il dolo come 6 anni fa
Fiamme sotto controllo in serata, sono partite da una cava di materiale inerte, a ridosso di una piccola discarica. Inizia la conta dei danni: secondo una prima stima sono 500 gli ettari di bosco andati a fuoco
PRATOLA PELIGNA. Migliora la situazione sul monte Morrone dopo l'incendio divampato nel pomeriggio di ieri. Questa mattina sono ripresi i lanci d'acqua, in azione gli elicotteri e le condizioni meteo, con il calo del vento, sembrano agevolare le operazioni di spegnimento.
Quattro mezzi aerei in azione, 170 sganci d'acqua effettuati, 80 squadre al lavoro da terra. In serata il fronte del fuoco è risultato gestibile e sotto controllo anche se lo stato di allerta non è cessato,
Secondo il Parco nazionale della Maiella sono almeno 500 gli ettari di bosco distrutti dalle fiamme nel solo pomeriggio di ieri.
Sul posto vigili del fuoco, protezione civile (presenti anche i volontari Anc Sezione di Chieti) unità del Parco Maiella, oltre ai sindaci di Sulmona e Pratola, ai carabinieri e alla polizia locale. Diversi gli ettari andati in fumo, bruciato il rifugio su Colle delle Vacche. E proprio da questa zona pare che sia partito l'incendio.
Così come sei anni fa, le fiamme sono divampate dai piedi della montagna, quello abitato dall’uomo. Al momento non è certo che si sia trattato di un incendio volontario e quindi doloso, ma i sospetti sono tanti. Dai primi accertamenti e riscontri sembra che, all’inizio le fiamme si siano sviluppate nei pressi di una cava di materiale inerte, a ridosso di una piccola discarica, proprio nelle vicinanze dei primi tornanti che conducono al Colle delle Vacche, quasi totalmente devastato dai roghi di sei anni fa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ARTICOLI SUL CENTRO IN EDICOLA