L’area per il nuovo asilo va alla chiesa evangelica
Salta il progetto del Comune per realizzare scuola e case popolari in via Tirino L’assessore Sulpizio: «Ora rischiamo di perdere un finanziamento di 2 milioni»
PESCARA. Il progetto del Comune, per realizzare un nuovo asilo nido, 30 alloggi popolari e alcuni uffici in un’area di via Tirino, rischia di finire per sempre in soffitta. Non per la mancanza di fondi, ma perché il terreno di 3.980 metri quadrati, di proprietà dell’ente, non è più disponibile. I tecnici del Comune hanno scoperto che è stato ceduto dalla precedente amministrazione per la realizzazione di una chiesa evangelica.
E ora i finanziamenti statali e regionali, per un totale di circa 2 milioni di euro, assegnati proprio per consentire la realizzazione del progetto comunale, rischiano di andare perduti.
L’incredibile scoperta è stata definita dall’assessore Adelchi Sulpizio «una vicenda kafkiana». Pescara aspettava da anni la realizzazione di questo progetto per avere un nuovo asilo nido e nuove case popolari da destinare ai cittadini in graduatoria da anni. Invece, ora non se ne fa nulla.
La vicenda è cominciata nel 2012, quando il Comune partecipò a una selezione regionale per ottenere dei fondi, stanziati per il Piano nazionale di edilizia abitativa, volti alla realizzazione di nuovi alloggi sociali, un asilo nido e locali comunali. L’area d’intervento individuata era quella di proprietà comunale localizzata tra via dei Peligni e via Socrate. Il progetto presentato riguardava la realizzazione di uno stabile destinato ad edilizia sociale con 30 alloggi da cedere in locazione a canone concordato, oltre a un asilo nido e alcuni locali comunali. Nel settembre 2012, la Regione comunicò al Comune l’approvazione del programma presentato, con l’attribuzione di risorse ministeriali per 1.109.340 euro e fondi regionali per 860.927 euro. Totale, quasi 2 milioni.
Venne subito affidato a un professionista esterno l’incarico di stilare un progetto definitivo da inoltrare successivamente alla Regione.
La spesa complessiva dell’intervento ammontava a 4.870.236 euro, di cui 1.970.267 finanziati da Stato e Regione e 2.899.968 dal Comune. Ma il progetto appena redatto si bloccò, perché i residenti della zona contestarono la realizzazione dell’intervento in quel luogo. Così l’ente, accogliendo le istanze dei cittadini, l’11 luglio dei 2013 fece richiesta a ministero e Regione di rimodulare il programma, delocalizzando l’intervento in un’altra zona idonea, individuata tra via Tirino e via della Fornace Bizzarri.
E il ministero ha comunicato proprio in questi giorni l’accettazione della proposta di delocalizzazione del programma. Ma ora il Comune si è accorto che l’area non è più disponibile, in quanto nel gennaio scorso è stata ceduta su esplicita richiesta, con un atto approvato in consiglio, per la realizzazione di una Chiesa evangelica.
«Cosa sarebbe successo se non ci fossimo accorti che l’area era stata già oggetto di una cessione?», si è domandato l’assessore Sulpizio, «ora rischiamo concretamente di perdere quasi 2 milioni, in quanto si dovrà procedere ad individuare un nuovo terreno, a fare un nuovo progetto, ad attendere l’autorizzazione ministeriale allo spostamento dell’opera, con l’obbligo di ultimare i lavori entro il 31 dicembre 2017, pena la perdita dei finanziamenti». «Ci troviamo di fronte a una spiacevole e inaccettabile eredità», ha concluso, «adesso ho attivato un tavolo per la soluzione del problema, perché nella nota carenza di case a canone calmierato e di posti negli asili nido, non realizzare tale opera sarebbe una beffa».
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