La mappa dei decessi nei Comuni, ma i guariti sono sempre di più 

I numeri regionali delle vittime: Pescara la più colpita, poi Montesilvano, Castiglione e Penne

PESCARA. C’è la prima mappa delle vittime da coronavirus, comune per comune, stilata dalla Regione in base al domicilio. Ma il numero dei guariti, dopo quattro giorni, continua ad essere maggiore rispetto a quello dei deceduti come dimostrano anche gli ultimi dati. Ieri, infatti, il numero dei guariti complessivi, che comprende la somma tra quelli clinicamente guariti e quelli ufficialmente guariti, era di +11 rispetto al dato di domenica. Significa che da quattro giorni consecutivi, le persone che sconfiggono il coronavirus sono di più rispetto a quelle che non ce la fanno.


LA MAPPA DELLE VITTIME. Quanto ai decessi, la Regione fa il punto della situazione, comune per comune, facendo riferimento al domicilio. In totale, sono 77 i comuni abruzzesi che hanno pianto almeno una vittima per il coronavirus. In base ai dati forniti dalla Regione che, è bene ricordarlo si basano sul comune di domicilio e non di residenza, Pescara è in vetta alla lista nera con 46 morti. Di questi, la più giovane aveva 49 anni e la più anziana ne aveva 99.
Il secondo centro più colpito è Montesilvano con 18 vittime: la più giovane aveva 56 anni, la più anziana 96. Seguono Penne e Castiglione Messer Raimondo - tra i comuni inseriti nella zona rossa - con 13 morti, Loreto Aprutino e Chieti con 10, Ortona, Città Sant’Angelo e Teramo con 9.
I comuni con meno morti (uno solo) sono Alanno, Altino, Archi, Balsorano, Bellante, Bisenti, Campli, Casalbordino, Casoli, Castel di Sangro, Castelli, Catignano, Cellino Attanasio, Cermignano, Collarmele, Corropoli, Fara Filiorum Petri, Farindola, Gessopalena, Giuliano Teatino, Guardiagrele, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Miglianico, Montazzoli, Montorio al Vomano, Mozzagrogna, Nereto, Paglieta, Palena, Pretoro, Prezza, Roccaspinalveti, San Giovanni Teatino, San Salvo, Sant’Egidio alla Vibrata, Sulmona, Tagliacozzo, Tollo, Torricella Peligna, Vicoli e Villa Santa Maria.
I MORTI NELLE ZONE ROSSE. Sono 49 le vittime complessive nelle zone rosse del Teramano e del Pescarese, comprese anche quelle di Villa Caldari, frazione di Ortona. Tra i comuni della Val Fino inseriti nella zona rossa, Castiglione Messer Raimondo conta il numero più alto di vittime (13). Tra questi, il più giovane aveva 50 anni. Poi ci sono Castilenti con tre morti, Montefino con due e Bisenti con uno. Zero vittime ad Arsita, l’altro comune della Val Fino che insieme agli altri è considerato ancora zona rossa. Nel Pescarese, invece, sono usciti dalla zona rossa Elice, Civitella Casanova, Penne, Farindola, e Montebello di Bertona. Tra questi, il comune che conta più vittime è Penne (13); chi ne conta di meno è Farindola (una). È ancora zona rossa Villa Caldari, frazione di Ortona, comune che finora ha contato 9 vittime: la più anziana è una donna di 85 anni.
LE FASCE D’ETÀ. Sono 88 le donne morte in Abruzzo, 172 gli uomini. L’età media di mortalità tra le donne è di 80 anni; quella degli uomini è di 75 anni. La provincia più colpita è quella di Pescara dove si registrano 124 morti con un’età media di 77 anni. Seguono la provincia di Teramo con 65 morti (età media 76,7 anni) e quella di Chieti con 62 morti (età media di quasi 77 anni). La provincia con meno vittime è quella dell’Aquila: sono otto i morti e l’età media è di 76 anni. Pescara registra la vittima più anziana (una donna di 99 anni) mentre Tollo piange la vittima più giovane (un uomo di 38 anni).


PIÙ GUARITI CHE DECESSI. Sono 287 le persone che hanno sconfitto il Covid-19, 263 i morti. Tra le vittime considerate dalla Regione Abruzzo ci sono anche tre persone morte qui ma che hanno il domicilio a Codogno, Guglionesi e Potenza. In un caso, invece, non si è risaliti alla residenza della vittima. Per guariti si intende la somma dei clinicamente guariti e di quelli dichiarati guariti.
Dal grafico della Regione, si vede che all’inizio dell’epidemia il numero dei decessi era superiore a quello dei guariti. Il 9 aprile si è toccato il numero più alto di vittime (15), mentre erano tre le persone guarite. Il 10 aprile è stato il giorno in cui i guariti hanno superato il numero dei morti: 5 guarigioni contro 4 decessi.
Dal 17 aprile, invece, giorno in cui si è avuto il picco dei guariti (26) e solo tre vittime, il numero delle persone che ce l’hanno fatta è sempre stato maggiore rispetto a chi non ce l’ha fatta. Un dato che fa ben sperare.
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