La Provincia avvia i tagli 151 dipendenti vanno via
Pronto il piano di riduzione del 50 per cento dell’organico in servizio attivo ma il personale da trasferire in altri enti attende ancora le direttive del governo
PESCARA. Sono 151 i dipendenti che, tra pensionamenti e mobilità in altri enti, dovranno lasciare la Provincia di Pescara. Lo prevede il piano di riduzione del 50 per cento dell’organico che l’amministrazione ha provveduto a redigere così come stabilisce la legge Delrio sulla riforma delle Province.
Mancano le direttive. Ma questo piano non è ancora attuabile, perché mancano alcune direttive del governo che stabiliscano come e in che modo i dipendenti in esubero dovranno essere trasferiti in altri enti. Questo provvedimento doveva già essere pronto da un pezzo, tanto è vero che la Provincia di Pescara, guidata dal presidente Antonio Di Marco, rispettando alla lettera i termini di legge, ha già provveduto con un decreto a ridurre del 50 per cento la spesa del personale. Rischia così di crearsi il paradosso che, se il personale in esubero non dovesse essere trasferito entro la prossima estate, l’ente non avrà più i soldi per pagare metà degli stipendi. Insomma, un pasticcio. Intanto, i tecnici hanno già fatto il lavoro previsto indicando i numeri di coloro che resteranno nell’ente e di quelli che andranno via.
Ecco gli esuberi. Attualmente la Provincia conta 291 dipendenti. Secondo la legge Delrio, dovrà ridurre della metà l’organico. In pratica, ci sono 151 dipendenti di troppo che dovranno lasciare l’ente. Una parte di questi andrà in pensione. Secondo le previsioni, 58 dovrebbero essere collocati a riposo entro la fine del 2016.
In questo modo, da 151 esuberi si dovrebbe scendere a 93. Questi dipendenti verranno trasferiti in altri enti pubblici.
Come avverrà la selezione. Dal governo non sono ancora arrivate indicazioni precise. Ma già si sa che i dipendenti che rischiano il trasferimento sono quelli dei settori cosiddetti non fondamentali, ossia i settori che sono stati già trasferiti alla Regione e agli enti locali con la riforma Delrio. Questi settori sono Cultura, Turismo, Politiche sociali, Mercato del lavoro, Formazione professionale, Polizia provinciale, Agricoltura, Caccia e pesca, Industria, Protezione civile.
Inoltre, verrà trasferito anche una parte del personale che lavora nei servizi strumentali dell’ente, ossia Ragioneria, Protocollo, organi della Presidenza, Affari generali e Segreteria generale.
Dove verranno trasferiti. La destinazione verrà decisa in seguito. Gli enti con carenze di organico faranno dei bandi nazionali per la mobilità per indicare quanti lavoratori saranno in grado di assorbire dalle Province con gli esuberi. Si cercherà di assegnare una destinazione più vicina alla propria residenza, ma non è escluso che qualche lavoratore possa finire a centinaia di chilometri di distanza da casa. Nessuno, comunque, verrà licenziato.
Dimezzata la spesa. Nei giorni scorsi il presidente Antonio Di Marco, rispettando quanto stabilisce una circolare del ministro Madia, ha approvato un decreto per dimezzare i costi del personale. La spesa, da 11.393.053 euro, scende a 5.696.526 euro proprio in previsione di una riduzione del 50 per cento della dotazione organica. Il provvedimento, comunque, rinvia all’approvazione del piano di riassetto organizzativo la determinazione dell’esatta ripartizione della spesa in relazione, è scritto nel decreto, «alle funzioni fondamentali, non fondamentali e strumentali».
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