La storia pescarese raccontata attraverso le sue antiche ville

22 Maggio 2021

Anche la provincia di Pescara partecipa all’evento nazionale Un museo diffuso aperto al pubblico nella giornata di domani

PESCARA. Palazzi e ville che conservano i caratteri delle loro fondazioni, intrecciandosi perfettamente con la modernità che le circonda. Domani anche a Pescara torna la Giornata nazionale dell’associazione Dimore storiche italiane. Castelli, rocche, ville, palazzi gentilizi, parchi e giardini, che creano un vero e proprio museo diffuso, saranno visitabili per un giorno. La provincia di Pescara partecipa con tre dimore. Villa Basile, sulle colline vista mare del capoluogo adriatico; Villa Marchegiani in pieno centro; e a Rosciano, Palazzo de Fabritiis, palazzina gentilizia, con pozzo interno, in via IV novembre, che risale al XVII secolo.
PALAZZO DE FABRITIIS «Nella mia famiglia erano tutti medici, avvocati, proprietari terrieri», ricorda Francesca Ucci, proprietaria del palazzo che alcuni anni fa è stato riconvertito in struttura ricettiva.
«Un nostro avo nel 1618, Donato Antonio de Fabritiis, acquistò per 4 scudi da Marzia Lionelli il Volto Santo custodito a Manoppello, che poi venne donato ai frati cappuccini nel 1638. Nel 1700 alcuni miei antenati fecero costruire il palazzo». La struttura in piena Seconda guerra mondiale, venne scelta dai tedeschi come mensa ufficiale. «Mia madre, Maria Enrichetta de Fabritiis andava a dormire nella casa di fronte, della famiglia Filipponi. I tedeschi scelsero il nostro palazzo perché al centro di Rosciano, ha una visuale di fronte alla Maiella e in più all’epoca era l’unica casa che aveva all’interno un bagno con la vasca. Quest’ultima ancora presente nella sua forma originale».
Il passaggio dei tedeschi è testimoniato da una piccola feritoia, ancora visibile, dove si mettevano i cecchini. «Abbiamo un quadro, che raffigura una nostra antenata, Francesca come me, su cui c’è un foro di proiettile nel petto. Durante una serata di baldoria a uno dei tedeschi partì un colpo che finì sul dipinto», specifica.
VILLA BASILE. A Pescara, sulle colline, si erge Villa Basile che per l’occasione aprirà i suoi cancelli per una passeggiata nel parco e nel giardino, arricchito da un roseto con 500 tipologie di fiori. La villa, in stile tardo-barocco, risale alla fine del 1700 quando i Basile decisero di costruirsi la casa al mare. «I miei avi», riepiloga Ludovico Basile, proprietario e attualmente residente nella casa, nonché presidente dell’Adsi Abruzzo, «erano coltivatori nelle campagne di Città Sant’Angelo, Penne, Pianella. Così come accade oggi, anche all’epoca era usuale che quanti vivevano in palazzi nel cuore di questi paesi, importanti centri agricoli, scegliessero il borgo marinaro per costruire la casa per le vacanze e così fecero i miei avi. In questa zona c’erano due-tre ville di proprietari terrieri che provenivano dall’interno. Questa costruzione è anche leggermente palladiana perché l’antenato che la fece realizzare era innamorato di una veneziana e volendo accontentarla seguì quelle linee».
La villa in principio era più piccola. Nel 1800 venne ampliata con l’aggiunta di due ale laterali. Anche Villa Basile durante la guerra venne scelta dai tedeschi come base. «C’è ancora un rifugio anti aereo», rivela Basile «e in più c’erano diverse scritte fatte dai tedeschi, poi cancellate durante una ristrutturazione». Nella Pescara liberty non mancavano a Villa Basile pranzi, cene e ricevimenti. «Gabriele d’Annunzio qui venne più volte», sottolinea Basile.
VILLA MARCHEGIANI. La terza villa visitabile tra le dimore storiche del pescarese, negli spazi esterni, è Villa Marchegiani, nel pieno centro città, lungo via Leopoldo Muzii all’angolo con via Regina Margherita. La villa, seguendo lo schema di fine ’800 di stile neoclassico, è composta da un edificio rettangolare a blocco chiuso su tre livelli, e da un ampio giardino ancora nella sua estensione e struttura originarie. Il complesso è stato progettato da un architetto francese, come evidente da elementi tipici sulle facciate. L’area intorno al fabbricato è suddivisa in due porzioni. Una con un viale di accesso di forma semi circolare, costeggiato da siepi di alloro e da oleandri, all’interno del quale si sviluppa uno spazio circolare limitato da una siepe di bosso e da aiuole fiorite. La seconda superficie, attraversata da vialetti di ghiaia, è invece trattata a bosco, con diverse specie di alberi. Il giardino ha conservato integri alcuni lampioni d’epoca e il grande cancello d’ingresso.
LA GIORNATA. La Giornata delle dimore storiche vede il patrocinio della commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del ministero della Cultura e di Confartigianato ed è attuata in collaborazione con la Federazione italiana Amici dei Musei (Fidam), l’associazione nazionale Case della Memoria e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep).
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