PESCARA
Legalità, appello a 500 studenti: "Seguite gli ideali di Borsellino" / VIDEO
Il prefetto Savina ai ragazzi delle scuole: "Rispettate le regole e convincete altri giovani a farlo"
PESCARA. «Ragazzi, rispettate le regole e fate sempre il vostro dovere. Non c’è miglior veicolo che parlare tra voi di legalità per convincere altri giovani». Risuona potente il messaggio del prefetto Luigi Savina, già vice capo vicario della polizia e presidente del Premio Borsellino, rivolto ai quasi 500 studenti delle scuole primarie e superiori di Pescara e Montesilvano, che ieri mattina hanno affollato l’auditorium Flaiano, per la 30ª edizione con la consegna di targhe a 14 personalità di spicco della magistratura, cultura, giornalismo, organizzato dall’associazione Falcone e Borsellino, presieduta da Gabriella Sperandio, con l’Associazione nazionale magistrati, guidata da Roberta D’Avolio, e, da quest’anno, anche con Legambiente.
Il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo ha esortato a «coltivare il dovere della memoria che porta con sé anche il dovere di continuare a cercare verità e giustizia» consegnando il premio a Marcelle Padovani, giornalista italo-francesce e autrice del best seller “Cose di Cosa nostra” scritto a quattro mani con Giovanni Falcone, nel 1991, un anno prima della morte del magistrato.
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Leonardo De Castris, procuratore di Lecce, all’attivo 150 arresti di membri della Sacra Corona Unita, ricevendo il premio alla legalità ha ricordato il periodo di «un’epoca e mezzo fa» con le indagini sui traffici di droga condotte insieme a Falcone e Paolo Borsellino (ucciso il 19 luglio 1992), «l’esperienza più importante della mia vita». Loro «icone della magistratura che hanno inventato il metodo “follow the money” e demolito il sistema mafia, non inseguendo solo il singolo. Ci vollero lacrime e sangue per arrivare allo scopo, li ha uccisi la loro professionalità».
Valentina D'Agostino, procuratore aggiunto di Ancona ed ex pm a Pescara: «Mi sono laureata nel 1993 dopo le stragi, da quel momento il mio sogno era diventare magistrato». L’Inno di Mameli intonato da 80 allievi del comprensivo 8 ha aperto la manifestazione ideata il 2 dicembre 1992 dal magistrato Antonino Caponnetto con Rita Borsellino e rilanciata da Leo Nodari.
In platea numerosi rappresentanti di tutti i gradi delle forze dell’ordine, carabinieri, finanza, polizia, magistrati, il prefetto Giancarlo Di Vincenzo che ha ringraziato tutte le forze dell’ordine per «l’impegno alla prevenzione delle infiltrazioni mafiose», i sindaci di Pescara, Città Sant’Angelo e L’Aquila, Carlo Masci, Matteo Perazzetti e Pierluigi Biondi, giornalisti, scrittori.
La cerimonia è stata presentata dal docente Graziano Fabrizi con i ragazzi di Officina Legalità del liceo D’Ascanio di Montesilvano, con la partecipazione degli studenti della D’Annunzio, MiBe, Marconi, Volta, Alessandrini, Spaventa, liceo di Penne, Borgomarino, Silone, comprensivi 1 e 8.
«Siate gli alfieri della legalità che è nel nostro essere, nel comportamento di ognuno di noi chiamato a fare la sua parte», ha detto Fabrizia Francabandera, presidente della Corte d’appello dell’Aquila, rivolta agli studenti.
Marco Aquilio, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma: «Facciamo il nostro dovere se vogliamo mettere all’angolo la prepotenza mafiosa». David Mancini, procuratore del Tribunale per i minorenni dell’Aquila: «La legalità non è musica monotona, ma uno spartito di cui voi siete i protagonisti». Bruno Megale, questore di Reggio Calabria: «Onore, rispetto, famiglia, nell’accezione mafiosa hanno tutt’altro significato, solo i giovani possono vincere questa battaglia». Giacomo Di Girolamo, autore del libro “Matteo va alla guerra”, redattore di giornalini scolastici, ha ricordato «la prima intervista in prima media è stata con Borsellino che visitò la scuola».
Gli altri premiati, Gianluigi D’Alfonso, generale e comandante della finanza Abruzzo; Salvatore De Luca, procuratore di Caltanissetta; Maurizio Calvino, questore di Catania; Luca Laurelli, manager della direzione dei Musei Vaticani; Angela Iantosca, scrittrice contro le mafie; Gabriele Maneli, presidente della compagnia teatrale “Il posto delle fragole”; Carmine Perantuono, direttore dell’emittente Rete8 che ha seguito in diretta la cerimonia.