La protesta di docenti, studenti e genitori davanti al palazzo della Provincia

PESCARA

Liceo Marconi, in piazza professori e studenti contro la scuola spezzatino

Contestate le 5 sedi provvisorie. Docenti e famiglie: "Un unico edificio per i 1500 ragazzi". Il presidente della Provincia Zaffiri: "Abbiamo provato col Palafiere, costi improponibili"

PESCARA. Liceo Marconi: protesta in piazza contro la «scuola spezzatino». Una cinquantina, tra docenti, studenti e genitori, hanno manifestato ieri pomeriggio in piazza Italia, davanti alla Provincia per chiedere al presidente Antonio Zaffiri, che al Centro, in serata, ha risposto punto alle obiezioni dei manifestanti, di ripensare l’abbattimento dell’istituto di via Marino da Caramanico, ritenuto un «atto illegittimo» secondo il professor Giuseppe Di Giampietro che ha presentato
esposti in Procura.
Alla protesta, organizzata dal comitato Marconi Quo Vadis, c’erano insegnanti e famiglie che hanno contestato la divisione del Marconi in 5 sedi (Di Marzio-Michetti, De Cecco, Aterno-Manthoné, ex Fater e Accademia musicale pescarese, più gli uffici in via Avezzano) ed espresso dubbi sulla riapertura il 13 settembre. "I nuovi locali in allestimento, tra verniciature e spostamenti di mobili, non saranno pronti per quella data", dice Barbara Giammarrusto, mamma di una studentessa al secondo anno di Scienze Umane.

"Le sedi saranno pronte se smetterà l’ostruzionismo, da parte di chi è negli uffici, contro gli operai che non possono entrare nel Marconi a prelevare plafoniere e mobili", il commento di Zaffiri. "Quanto alla sede unica, abbiamo chiesto lumi sul Palafiere, ma 960mila euro di affitto annuali sono improponibili".

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