Lo shopping? C’è chi lo fa con moneta virtuale
Sono 37 i negozianti che tra Pescara, Montesilvano e Spoltore utilizzano il Dtcoin: la criptovaluta che permette acquisti col cellulare e che si può convertire in euro
PESCARA. Il commercio pescarese impazzisce per il Dtcoin, la moneta virtuale che ha la particolarità di consentire gli acquisti nei negozi reali.
Sono 37 gli esercenti tra Pescara, Montesilvano e Spoltore (un centinaio compreso il Chietino) che utilizzano il telefonino (e non il portafogli con le monete di carta) per effettuare lo shopping in criptovaluta. Tra essi negozianti di abbigliamento, scarpe, estetiste, dentisti, palestre, agenzie di viaggi, bar e wine bar, casalinghi, parrucchieri, macellai, parafarmacie, agenzie funebri, verdurai, studi fotografici, tabaccherie, librerie, associazioni sportive, profumerie, ristoranti e osterie.
Una moneta il cui valore «aumenta sempre», come si legge sul sito della piattaforma Dt network Ltd creata due anni fa dal consulente aziendale romano Daniele Marinelli, 46 anni, esperto nell’analisi di criptovalute e tecnologia “blockchain” (registri digitali).
Un progetto sempre più in espansione, «presente in 139 Paesi del mondo e 450mila utenti attivi», sbarcato in città un anno fa grazie a tre pescaresi, il commercialista Paolo Tarantelli insieme a Giovanni Tarantelli e Walter Zara.
La moneta virtuale Dtcoin, lanciata a livello mondiale nel gennaio 2017 con un valore di 0,05 centesimi, ha raggiunto quota 32,819168 euro. Come si usa? Con la moneta corrente, partendo da una base di cento euro: tramite la piattaforma Dtcoin o rivolgendosi agli incaricati sul territorio, si acquista un pacchetto di monete virtuali a seconda dell’impegno di spesa voluto (ad esempio con 100 euro si comprano tre monete del valore attuale di 32, 819168) e poi, col tempo, si fanno girare sul mercato attraverso gli acquisti negli esercizi commerciali dove si può pagare con il telefonino, attraverso un apposito dispositivo che visualizza un Qr-code.
Soddisfatti gli esercenti pescaresi che utilizzano la piattaforma per incrementare i loro affari. «La moneta virtuale è la moneta del futuro, ci stiamo adeguando ai tempi che cambiano rapidamente», dichiara la gioielliera di piazza Salotto Barbara Cazzaniga, «all’inizio, quando me ne hanno parlato un anno fa, mi sembrava un progetto fantascientico. Oggi, col Dtcoin ho incrementato le entrate con clienti che arrivano anche da fuori Pescara a fare shopping, da Veneto, Romagna, Piemonte, persino indiani. Ed è una moneta che io definisco antifrode, il cui valore aumenta e non scende mai, sicura sotto il profilo della tracciabilità e non soggetta a clonazioni».
Attualmente si può acquistare merce di vario genere nei negozi aderenti alla piattaforma. E i commercianti hanno facoltà di «convertire gli incassi in euro». Sorride entusiasta Lara D’Alessandro, titolare della Cantina di Lara di via Firenze: «Ho iniziato ad usare il Dtcoin nel novembre 2018 e sono molto soddisfatta, ho aumentato visibilmente il fatturato. Tra i nostri clienti, che acquistano anche una bottiglia di vino o vengono a degustare un aperitivo, ci sono anche colleghi commercianti che appartengono al circuito, col risultato di creare un continuo scambio di movimenti economici sia all’interno sia all’esterno della piattaforma virtuale».
Andrea D’Armi vende frutta e verdura in via Ancona. Anche lui è entrato nel circuito Dtcoin da alcuni mesi e rivela: «A fine mese sono bei soldini che rientrano, anche se non tantissimi perché siamo ancora agli inizi. Ma questo sistema, se le cose non cambieranno, al momento ci consente di riconvertire gli incassi in euro. Speriamo, nel futuro, di poter utilizzare la moneta virtuale anche per pagare i fornitori e le bollette». Sintetizza, Tarantelli, promotore del progetto su Pescara e provincia: «Grazie a questa moneta è possibile girare per negozi, ovviamente quelli aderenti al circuito, senza preoccuparsi di avere in tasca il portafogli con gli euro. Basta un telefonino per effettuare il pagamento negli esercizi commerciali».
Sono 37 gli esercenti tra Pescara, Montesilvano e Spoltore (un centinaio compreso il Chietino) che utilizzano il telefonino (e non il portafogli con le monete di carta) per effettuare lo shopping in criptovaluta. Tra essi negozianti di abbigliamento, scarpe, estetiste, dentisti, palestre, agenzie di viaggi, bar e wine bar, casalinghi, parrucchieri, macellai, parafarmacie, agenzie funebri, verdurai, studi fotografici, tabaccherie, librerie, associazioni sportive, profumerie, ristoranti e osterie.
Una moneta il cui valore «aumenta sempre», come si legge sul sito della piattaforma Dt network Ltd creata due anni fa dal consulente aziendale romano Daniele Marinelli, 46 anni, esperto nell’analisi di criptovalute e tecnologia “blockchain” (registri digitali).
Un progetto sempre più in espansione, «presente in 139 Paesi del mondo e 450mila utenti attivi», sbarcato in città un anno fa grazie a tre pescaresi, il commercialista Paolo Tarantelli insieme a Giovanni Tarantelli e Walter Zara.
La moneta virtuale Dtcoin, lanciata a livello mondiale nel gennaio 2017 con un valore di 0,05 centesimi, ha raggiunto quota 32,819168 euro. Come si usa? Con la moneta corrente, partendo da una base di cento euro: tramite la piattaforma Dtcoin o rivolgendosi agli incaricati sul territorio, si acquista un pacchetto di monete virtuali a seconda dell’impegno di spesa voluto (ad esempio con 100 euro si comprano tre monete del valore attuale di 32, 819168) e poi, col tempo, si fanno girare sul mercato attraverso gli acquisti negli esercizi commerciali dove si può pagare con il telefonino, attraverso un apposito dispositivo che visualizza un Qr-code.
Soddisfatti gli esercenti pescaresi che utilizzano la piattaforma per incrementare i loro affari. «La moneta virtuale è la moneta del futuro, ci stiamo adeguando ai tempi che cambiano rapidamente», dichiara la gioielliera di piazza Salotto Barbara Cazzaniga, «all’inizio, quando me ne hanno parlato un anno fa, mi sembrava un progetto fantascientico. Oggi, col Dtcoin ho incrementato le entrate con clienti che arrivano anche da fuori Pescara a fare shopping, da Veneto, Romagna, Piemonte, persino indiani. Ed è una moneta che io definisco antifrode, il cui valore aumenta e non scende mai, sicura sotto il profilo della tracciabilità e non soggetta a clonazioni».
Attualmente si può acquistare merce di vario genere nei negozi aderenti alla piattaforma. E i commercianti hanno facoltà di «convertire gli incassi in euro». Sorride entusiasta Lara D’Alessandro, titolare della Cantina di Lara di via Firenze: «Ho iniziato ad usare il Dtcoin nel novembre 2018 e sono molto soddisfatta, ho aumentato visibilmente il fatturato. Tra i nostri clienti, che acquistano anche una bottiglia di vino o vengono a degustare un aperitivo, ci sono anche colleghi commercianti che appartengono al circuito, col risultato di creare un continuo scambio di movimenti economici sia all’interno sia all’esterno della piattaforma virtuale».
Andrea D’Armi vende frutta e verdura in via Ancona. Anche lui è entrato nel circuito Dtcoin da alcuni mesi e rivela: «A fine mese sono bei soldini che rientrano, anche se non tantissimi perché siamo ancora agli inizi. Ma questo sistema, se le cose non cambieranno, al momento ci consente di riconvertire gli incassi in euro. Speriamo, nel futuro, di poter utilizzare la moneta virtuale anche per pagare i fornitori e le bollette». Sintetizza, Tarantelli, promotore del progetto su Pescara e provincia: «Grazie a questa moneta è possibile girare per negozi, ovviamente quelli aderenti al circuito, senza preoccuparsi di avere in tasca il portafogli con gli euro. Basta un telefonino per effettuare il pagamento negli esercizi commerciali».