Lupi vicino a Penne strage di pecore in un allevamento

I predatori hanno ucciso 14 capi e ne hanno ferito altri 11 che difficilmente riusciranno a sopravvivere

PENNE. Un branco di lupi ha fatto strage di un gregge di pecore ai margini della riserva naturale del lago di Penne, in contrada Colle Trotta. I predatori hanno ucciso 14 pecore e ne hanno azzannate altre 11 che probabilmente moriranno da qui a qualche giorno per le ferite riportate. Il ritorno di questi esemplari nei territori dell’oasi pennese del Wwf, salutato proprio pochi giorni addietro come un fatto estremamente positivo dagli ambientalisti e dal personale che gestisce l’area protetta, non trova invece il medesimo entusiasmo tra gli allevatori della zona che si sentono sempre più minacciati. L’episodio accaduto l’altro ieri mattina a Gabriele D’Agostino, proprietario dei capi di bestiame ammazzati dai lupi, è la dimostrazione che i loro timori sono più che fondati. Il danno stimato finora dall’imprenditore agricolo è di circa 3000 euro e forse anche di più, dato che molte delle pecore uccise erano gravide e quelle ancora vive, ammesso che sopravvivano, non porteranno a termine la gestazione e secondo i veterinari abortiranno. D’Agostino è l’ultimo allevatore in ordine di tempo ad aver subito un’aggressione dai lupi, forse la più feroce registrata negli ultimi tempi nei a Penne, come hanno confermato anche gli agenti della Forestale che hanno effettuato il sopralluogo, ma il problema sembra essere generalizzato in tutto il comprensorio vestino.

Più di una volta piccoli branchi di lupi hanno minacciato e provocato danni, anche ingenti, in altri allevamenti di paesi vicini a Penne come Farindola e Civitella Casanova, due Comuni che rientrano nel territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Per D’Agostino oltre al danno la beffa: proprio pochi mesi fa aveva fatto recitare un appezzamento di terreno di circa 5 ettari con un filo spinato speciale e una staccionata costruita in modo particolare per proteggere il suo gregge proprio dall’attacco dei predatori, per la bellezza di ben 12.500 euro di lavori. All’allevatore era stato garantito che era la soluzione più sicura, ma a quanto pare non è servita contro la furia dei lupi. Una volta fatta la stima finale dei danni, partirà quindi la trafila burocratica per ottenere dalla Provincia di Pescara i rimborsi, in quanto Penne è al di fuori dei confini del Parco come gli altri centri in cui sono avvenuti fatti analoghi e dunque per eventi di questa natura è l’ente competente. «Non sono contrario», spiega D’Agostino, «al fatto che si debbano tutelare queste specie di animali come il lupo che rischiano anche l’estinzione, ma questo non può avvenire a spese di noi imprenditori agricoli che campiamo solo con i proventi del nostro duro lavoro. Il settore primario è in forte difficoltà perché ciò che noi produciamo viene pagato molto poco e come in questo caso rimborsato ancora meno».

Claudia Ficcaglia

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