CORONAVIRUS / PESCARA
Mancata apertura delle Naiadi, la Regione diffida i gestori e dà 7 giorni di tempo
Impianto sportivo della riviera chiuso malgrado l'impegno a riaprire per l'8 febbraio, l'Ente pronto alle vie legali e ad attivare le procedure per la rescissione della convenzione
PESCARA. Polemiche sull'impianto sportivo delle Naiadi (piscine e palestre), di proprietà della Regione e in concessione ai privati, dopo l'annuncio sulla riapertura per lunedì 8 febbraio che è poi slittata.
«La Regione ha inviato una diffida formale nei confronti della società Pinguino Nuoto, capofila dell'Associazione temporanea d'impresa (Ati) che ha assunto la gestione delle piscine Le Naiadi, ordinando la tempestiva riapertura delle vasche entro 7 giorni, riapertura concordata nel corso di un vertice svolto lo scorso 2 febbraio, nel quale la società aveva fornito ampie rassicurazioni e garanzie sulla riattivazione della struttura a partire da lunedì 8 febbraio. Se il termine oggi inderogabile non dovesse essere rispettato ulteriormente, l'amministrazione regionale procederà per le vie legali, attivando le procedure per la rescissione della convenzione in essere, attivando tutte le azioni utili a tutelare l'interesse pubblico. Riteniamo grave e non più tollerabile il mancato rispetto degli impegni assunti con le Istituzioni da parte di un privato che ha la responsabilità di garantire la piena funzionalità e fruibilità dell'impianto e che sta invece operando ai danni di centinaia di atleti, di famiglie e di associazioni, oltre che della stessa amministrazione regionale». Lo hanno ufficializzato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e il presidente della Commissione Statuto comunale di Pescara Claudio Croce.
«La misura è colma - hanno affermato i due -. Sono mesi che la Regione ha dimostrato ampia pazienza e soprattutto collaborazione nei confronti della società che si è aggiudicata la gestione de Le Naiadi. Siamo consapevoli delle difficoltà, logistiche, economiche e organizzative determinate dalla pandemia da Covid-19, che di fatto ha consentito all'Ati di lavorare per 5 mesi a pieno regime, per 5 mesi al 50 per cento, con una chiusura totale di 5 mesi. Siamo consapevoli anche delle limitazioni dettate dai Decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri, ma siamo altrettanto consapevoli che praticamente il 90 per cento delle piscine del nostro territorio sono già tornate da mesi a lavoro, mentre quello che è l'impianto più grande e attrezzato del centrosud Italia è rimasto chiuso».
Qualche giorno fa erano tra l'altro emersi alcuni contrasti fra le società sportive che si allenano alle Naiadi. Intanto tra pochi giorni prende il via il campionato di serie B di pallanuoto che vede ai nastri di partenza Pescara e Club Aquatico che hanno come sede di gioco proprio il Palapallanuoto delle Naiadi.