FRANCAVILLA

Palazzo Sirena da demolire, Fuksas e Sgarbi dicono no

Il celebre architetto e il critico d'arte firmano il manifesto per salvare il palazzo storico: il Comune vuole abbatterlo a settembre

FRANCAVILLA. Due personalità si schierano contro l’abbattimento di palazzo Sirena. Si tratta dell’architetto Massimiliano Fuksas e del critico d’arte Vittorio Sgarbi. Ad annunciarlo è la sezione pescarese di Italia Nostra che risponde così all’intenazione ferma del sindaco Antonio Luciani di abbattere la parte vecchia del fabbricato. Fuksas e Sgarbi hanno firmato il manifesto in difesa dell’edificio: «Due personaggi di altissimo livello culturale, oltre che di indiscussa competenza tecnico-scientifica si sono associati alle migliaia di cittadini di ogni parte d’Italia e di personalità del mondo accademico nel dare sostegno e forza al pacato, ma altrettanto deciso, appello per bloccare un’inutile e inopportuna demolizione», dice Mimmo Valente, presidente di Italia Nostra Pescara, «Fuskas e Sgarbi hanno dichiarato la loro totale opposizione a un disegno politico che in luogo di un palazzo che conserva la memoria storica, culturale, sociale ed etno-antropologica della ridente cittadina rivierasca e che non abbisogna di grandi opere di ristrutturazione per potere ritornare agli antichi splendori (vi si tenevano spettacoli teatrali, concerti musicali, mostre, convegni internazionali, feste da ballo in terrazza) svolgendo un ruolo di aggregazione proprio nel cuore della città, per allargare una preesistente piazza nella quale organizzare chissà quali grandi adunate».
Luciani ha annunciato che a settembre partirà la demolizione: la risposta del comitato Risorgi Sirena è un’altra richiesta di vincolo sull’edificio. «Rivolgiamo un caldo e pressante invito alla Soprintendenza ed al Segretariato regionale del Mibact affinché, ormai scaduti i termini di legge, non tardino ulteriormente a comunicare l’apposizione del vincolo richiesto per la conservazione di un bene di interesse e valore etno-antropologico. Nel contempo invitano il sindaco e tutta l’amministrazione comunale a un ripensamento sulle precedenti decisioni, che sicuramente andranno a loro merito e a vantaggio delle aspettative di tutta la comunità, non solo abruzzese».