Penne è contesa tra le Province di Teramo e Pescara
D’Alfonso: valuterò con gli altri sindaci dell’area vestina Savini: inconcepibile trasferirsi, ormai siamo radicati qui
PENNE. Il riordino delle province stabilito dal Governo centrale vede Penne al centro di una vera e propria contesa tra Teramo e Pescara.
Due le alternative possibili per il capoluogo vestino: appoggiare la candidatura di Pescara, la Provincia attuale, o fare un passo a ritroso nella storia di oltre cento anni e sostenere la Provincia di Teramo. Quel che è certo è che Penne, la città più importante dell’intero comprensorio vestino, è tornata ad essere al centro anche dei pensieri degli amministratori teramani. Un interesse, quello di Teramo per il comprensorio vestino, legato soprattutto ai criteri di dimensione territoriale e popolazione residente che il Governo ha stabilito per il mantenimento delle province.
Il primo cittadino di Teramo, Maurizio Brucchi, non ha nascosto l’intenzione di Teramo di non voler agganciarsi né a Pescara né all’Aquila, bensì di voler avere una propria identità coinvolgendo i comuni dell’area vestina, in primis quello di Penne. La posizione di Penne, inoltre, è diventata fondamentale anche all’interno del Cal, dove il sindaco Rocco D’Alfonso è rappresentante dei comuni dell’area vestina. L’unione di Penne a Teramo, ipotizzata da Brucchi, è assolutamente inconcepibile secondo il consigliere provinciale e vice coordinatore del Pdl pennese, Camillo Savini. «Penne non ha più la storia e soprattutto i servizi istituzionali che possedeva un tempo. La città del mattone, ormai, così come la stragrande maggioranza dei territori dell’area vestina, si sente radicata a Pescara e non ha alcun aggancio con la realtà di Teramo. La riforma promossa dal Governo penalizzerà le province e non risolverà assolutamente i problemi legati allo sperpero di risorse pubbliche. Invito il sindaco Rocco D’Alfonso», ha concluso Savini, «a tendere la mano alla Provincia Adriatica che avrà Pescara come punto di riferimento».
Per il primo cittadino pennese, Rocco D’Alfonso, è dunque tempo di fare le dovute valutazioni e decidere se pendere per la continuità pescarese o indirizzare le proprie scelte verso Teramo. «Avremo al più presto un incontro con tutti i sindaci dell’area vestina per concordare una posizione unitaria», ha spiegato D’Alfonso. «L’area vestina rappresenta un’area omogenea dal punto di vista storico, economico e geografico e quindi è fondamentale avere una posizione unica da portare al Cal. Storicamente, dagli anni venti in poi, Penne gravita su Pescara e occorre tener conto di questo elemento nelle scelte. L’incontro di martedì al Cal credo sarà ancora una volta interlocutorio». Riguardo a un possibile passaggio di Penne sotto Teramo, il sindaco D’Alfonso è stato chiaro: «Per il momento non ho avuto alcun contatto né con Brucchi né con altri esponenti del teramano, il tutto sarà valutato dopo la riunione che si terrà con gli altri sindaci dell’area vestina, molto probabilmente lunedì 3 settembre». Ieri, intanto, nel corso di un’assemblea organizzata dal presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, assieme al sindaco di Pescara Albore Mascia e ai consiglieri regionali della Provincia, è stata rilanciata la proposta della Provincia Adriatica.
Francesco Bellante
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