Per rilanciare il commercio affitti ridotti e nuovi orari
Il presidente della commissione Giampietro rivela i progetti del Comune «Stop alla grande distribuzione, faremo partire il Centro commerciale naturale»
PESCARA. Riprendere in mano il discorso del centro commerciale naturale creando una governance. Far sedere a un tavolo i proprietari dei locali per il caro affitti. Rimodulare tempi e orari di apertura delle attività commerciali. Organizzare eventi in grado di attrarre clienti e predisporre le condizioni per far aprire nuovi negozi. Questi gli obiettivi del Comune a breve-medio termine in tema di commercio cittadino, sempre più dilaniato da crisi dei consumi, canoni di affitto elevati e tasse e imposte locali.
Pescara, da sempre considerata una città commerciale e terziaria, nonostante l'emorragia di punti vendita degli ultimi anni, dispone ancora di 4.300 negozi, di cui 1.000 ubicati nel centro cittadino che danno lavoro a circa 5.000 persone. Ad annunciare la task force messa in piedi dall'amministrazione Alessandrini è il presidente della commissione Commercio Piero Giampietro, che ricorda come il commercio «sia la più grande fabbrica della città e se dovesse fallire sarebbe come se chiudesse la Sevel. Il problema affonda le radici all'inizio degli anni Novanta, quando venne permessa l'apertura dei primi centri commerciali, poi proliferati. La responsabilità è di chi all'epoca non si oppose a questa linea».
Giampietro indica le due emergenze da affrontare quanto prima: «Dobbiamo riuscire a competere con i centri commerciali e si deve intervenire per il caro affitti. Con il sindaco e l'assessore Giacomo Cuzzi, stiamo valutando alcune soluzioni confrontandoci con altre amministrazioni che operano scelte felici per i centri commerciali naturali, che qui va rivisto. Vogliamo rimetterlo al centro dell'azione. Mentre l'Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) e le altre associazioni devono capire che certi affitti non sono più pensabili. In passato c'erano margini di profitto diversi, molto più alti rispetto ad adesso. Metteremo intorno a un tavolo i vari soggetti e proveremo con la leva fiscale a incentivare canoni di affitto calmierati. Ma marzo sarà decisivo per capire come potremo operare in base ai risultati del piano di rientro. Inoltre, i commercianti che hanno contratti di locazione vecchi, non possono ancora pagare quelle cifre».
Giampietro annuncia anche un'azione per i locali sfitti: «Utilizzeremo il Regolamento di pulizia urbana per il decoro dei negozi vuoti, che non possono essere lasciati in abbandono, perché oltre a creare danni al locale stesso, provocano disagio alle attività adiacenti. E poi va contro le regole del Comune». Secondo il presidente della commissione Commercio, andrebbe anche rivista la legge regionale che impone alla media distribuzione di avere un parcheggio adiacente: «In questo modo è molto complicato riuscire a favorire l'apertura di negozi dei grandi marchi che portano indotto, perché non puoi chiedere di avere un parcheggio in centro città. Il nostro obiettivo primario è quello di non far chiudere più negozi e, dall'altro, di attrarre i grandi marchi che creano indotto e attirano persone in centro. E poi c'è il tempo libero: oltre alla Notte bianca che senza imprevisti ripeteremo sicuramente, studieremo iniziative in grado di attrarre persone nelle vie centrali anche nelle ore serali. Entro marzo faremo, ascoltate tutte le associazioni di categoria, una serie di proposte».
©RIPRODUZIONE RISERVATA