Pescara 2012, il dirigente scarica tutto sul sindaco

Terminati gli interrogatori sulla consulenza sospetta da 35 mila euro Vespasiano: c’erano altre offerte, ma la scelta è ricaduta su Briolini
PESCARA. Sette persone ascoltate, quasi tutti esponenti del comitato promotore per Pescara 2012, e un computer sequestrato. Sono questi gli elementi acquisiti in questi mesi dagli investigatori della squadra Mobile all’interno dell’inchiesta sulle spese per il titolo sportivo assegnato al Comune a fine novembre del 2012 e per cui è stato iscritto sul registro degli indagati il sindaco Luigi Albore Mascia, accusato di abuso d’ufficio per una consulenza sospetta.
Spetterà al magistrato, il pm Anna Rita Mantini, tirare le somme della prima inchiesta che si è abbattuta sull’amministrazione di centrodestra e valutare le testimonianze tra cui anche quella di Tommaso Vespasiano, il dirigente del settore Gestione patrimonio immobiliare e Impianti sportivi del Comune, entrato a far parte del consiglio direttivo del comitato nato il 26 maggio del 2010.
Perché anche Vespasiano è stato ascoltato? Mancava solo il dirigente per valutare perché la consulenza finita sotto accusa sia stata affidata direttamente a Barbara Briolini senza bandire una gara d’appalto e scartando l’offerta arrivata dalla società di San Giovanni Teatino Oiko che sarebbe stata più vantaggiosa. Sarebbe stato Vespasiano a tenere i rapporti con la società che si occupa di eventi sportivi – e per cui è stato ascoltato anche l’amministratore delegato Giancarlo Alfani – a proporre alla ditta di presentare più offerte di cui due, poi, sono state superiori ai 30 mila euro e l’ultima inferiore alla soglia dei 20 mila euro. Ma alla Oiko è stata preferita la consulenza da 35.998 euro della commercialista Briolini, dipinta da Vespasiano come di grande esperienza e professionalità.
Vespasiano avrebbe quindi raccontato delle tre offerte ricevute dalla Oiko aggiungendo che la scelta, alla fine, sarebbe ricaduta su Briolini, senza aggiungere spiegazioni, senza motivare la preferenza accordata al lavoro della commercialista il cui contratto è stato firmato dal sindaco. La testimonianza di Vespasiano si sarebbe quindi limitata a raccontare le varie fasi delle offerte concludendo che, nella scelta tra le proposte, avrebbe alla fine prevalso la firma del sindaco sul contratto di Briolini.
E’ per questo che Mascia è finito sotto accusa: perché il primo cittadino, nella veste di presidente del comitato promotore di Pescara 2012, avrebbe formalizzato la consulenza di un importo superiore ai 20 mila euro che, invece di essere affidata attraverso una gara d’appalto come dicevano le norme di allora e come dice l’accusa, sarebbe stata affidata direttamente alla donna.
Vespasiano avrebbe scaricato su Mascia mentre il sindaco, nei suoi interrogatori, avrebbe detto di aver avuto solo un rapporto preliminare con la società Oiko di cui, poi, si era occupato il dirigente. Un rimpallo di responsabilità che sarà valutato dal magistrato che ha aperto l’inchiesta per abuso d’ufficio e che potrà decidere se lasciare il quadro inalterato, se iscrivere altre persone sul registro degli indagati o archiviare l’inchiesta.
Nelle mani degli investigatori c’è anche il computer di Briolini il cui contenuto sarà valutato soprattutto per capire quando la donna ha iniziato a lavorare, a prestare la sua consulenza al Comune preparando un dossier sulla candidatura al titolo di Pescara 2012.
Le indagini sono agli sgoccioli: con Vespasiano, infatti, gli interrogatori sono terminati perché gli investigatori hanno già ascoltato, oltre al sindaco, anche il presidente della Provincia Guerino Testa, l’assessore allo Sport Nicola Ricotta, il direttore generale del Comune Stefano Ilari, la segretaria del comitato promotore Antonella Panzone e l’amministratore della Oiko Alfani.
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