Pescara, anziana rientra dopo 2 anni nell'alloggio popolare che le avevano scippato i finti badanti
Lei ha 83 anni ed era stata parcheggiata in una casa di riposo, il giudice interviene con un provvedimento e mette sotto accusa i due per circonvenzione d'incapace e occupazione arbitraria di edificio
PESCARA. Circonvenzione d'incapace e occupazione arbitraria di edificio, con l'aggravante di avere compiuto i reati in danno di una persona in condizioni di minorata difesa: sono le ipotesi di accusa per le quali una coppia di Pescara, lui di 48 anni e lei di 37, è indagata per essersi impossessata dell'alloggio Ater di un'anziana di 83 anni finita in una casa di riposo. Il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha emesso il provvedimento di sequestro dell'appartamento, assegnando alla custode giudiziaria la facoltà di far rientrare in casa l'anziana.
«Non ci sono dubbi in ordine alla sussistenza di un grave quadro indiziario - scrive il giudice e riporta l'agenzia Ansa - circa le responsabilità degli indagati, i quali hanno ottenuto, circuendo la persona offesa e approfittando del suo stato di minorata capacità, la disponibilità esclusiva di un alloggio popolare, pur non essendo legittimati ed escludendo la legittima assegnataria».
L'anziana aveva ottenuto l'alloggio Ater nel 2017 e - secondo l'accusa - sarebbe stata raggirata dalla coppia, che si sarebbe trasferita nell'appartamento, con la figlia minore, per svolgere le mansioni di badanti. Un anno dopo, in seguito ad un ricovero ospedaliero dell'anziana, i due indagati sarebbero andati a riprenderla, ma anziché portarla a casa l'avrebbero accompagnata in una casa di riposo, impedendole l'accesso all'appartamento e ai suoi effetti personali. A seguito del provvedimento di sequestro ora la donna, dopo circa due anni, può rientrare nella casa che le era stata assegnata.