Pescara, arrivano le multe per i bagni nelle fontane
L’ordinanza prevede sanzioni fino a 500 euro. Mascia: "Stop alle opere della città utilizzate come piscine"
PESCARA. Addio bagni nelle fontane stile film Dolce vita di Fellini. Ora chi immerge anche solo un piede, rischierà multe fino a 500 euro. Il sindaco Mascia ha finalmente firmato un’ordinanza per vietare l’utilizzo delle fontane come piscine.
L’ultimo caso del genere è stato registrato qualche giorno fa, quando la fontana Meridiana, appena inaugurata sulla riviera di Porta Nuova, si è trasformata in un parco giochi d’acqua. «Le fontane cittadine», ha detto il sindaco, «sono un elemento artistico di decoro e un patrimonio da tutelare. Dunque, non sono né piccole piscine in cui immergersi per difendersi dalla calura estiva, né sono delle giostre acquatiche in cui improvvisare dei giochi».
Le ultime fontane realizzate dall’amministrazione comunale sono quelle di largo Paolucci, sulla riviera nord e la Meridiana, sul lungomare di Porta Nuova. «Ma purtroppo», ha fatto presente Mascia, «proprio gli ultimi due gioielli sono divenuti oggetto di un fenomeno che sino a oggi avevamo registrato solo alla Nave di Cascella e alla fontana a terra di piazza Le Laudi: ogni giorno troviamo infatti gruppi di ragazzi, soprattutto bambini, ma anche adulti che immergono i piedi e le gambe nella fontana di largo Paolucci, a volte per darsi una rinfrescata durante il passeggio. La Meridiana viene invece utilizzata come pista su cui lasciarsi scivolare, tipo parco giochi d'acqua, partendo dalla cima, per poi tentare di frenare in fondo alla pista, per evitare l'impatto col cemento». Tutto questo avviene sotto lo sguardo divertito dei genitori», ha proseguito il primo cittadino, «che probabilmente non si rendono ben conto degli eventuali rischi per i propri bambini al momento della caduta finale e comunque non comprendono la portata degli eventuali danni arrecati al patrimonio pubblico». Il problema è stato segnalato dalla polizia municipale, costretta spesso a continui interventi per invitare i cittadini a scendere dalle fontane.
«A questo punto», ha rivelato, «ho ritenuto utile e necessario codificare tale divieto in un'ordinanza ad hoc, sottolineando che l'utilizzo improprio delle pubbliche fontane cittadine, oltre a incidere negativamente sulla libera e decorosa fruizione degli spazi pubblici, costituisce un potenziale pericolo per la sicurezza stessa dei cittadini».
Per tale ragione, è stato istituito il divieto di bagnarsi e di svolgere attività ludiche o di altro tipo nelle pubbliche fontane. Fatte salve le eventuali soluzioni penali, la violazione dell’ordinanza verrà punita con una sanzione amministrativa sino a un massimo di 500 euro. In caso di minori, la sanzione verrà emessa a carico dei genitori, responsabili dei propri figli.
Il trasgressore sarà tenuto a cessare il proprio comportamento scorretto. In caso contrario, l'inottemperanza all'ordine verrà perseguita secondo le norme del Codice penale. L'ordinanza resterà in vigore sino al prossimo 31 ottobre. Ma non sono escluse eventuali proroghe.
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