Pescara, assolto il papà accusato di violenza sulla figlia di 8 anni
"Il fatto non sussiste". Cinque anni fa, alla vigilia di ferragosto, fu arrestato con l’accusa di violenza sessuale dopo la segnalazione di alcuni bagnanti
PESCARA. Assolto perché il fatto non sussiste. È scoppiato in un pianto a dirotto, ieri in tribunale, il papà che cinque anni fa, alla vigilia di ferragosto, fu arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni della figlia di otto anni, dopo la segnalazione di alcuni bagnanti che di fronte a quell’uomo nudo con la figlia a cavalcioni sulle gambe, lungo la spiaggia di Marina di Città Sant’Angelo, avevano chiamato i carabinieri.
A fronte degli otto anni chiesti dal pm Mirvana Di Serio per violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico, ieri il tribunale di Pescara composto dal presidente Antonella Di Carlo (giudici a latere Colantonio e D’Arcangelo) lo ha assolto tenendo conto della documentazione prodotta dalla difesa (avvocato Vittorio Supino) e dell’esito delle perizie sulla bambina, presunta parte offesa. Una bambina che oggi ha 13 anni e sulla quale non è stato riscontrato alcun trauma o incapacità riconducibili a eventuali abusi a cui lei non ha in alcun modo mai fatto riferimento.
In realtà, come hanno spiegato i genitori, e come hanno attestato anche le foto della famiglia in vacanza negli anni scorsi, il padre, originario di Città Sant’Angelo, con la moglie straniera e le due bambine oggi di 13 e 9 anni, praticano da tempo il nudismo. Quell’estate di cinque anni fa la famiglia, che abita in Umbria, era venuta a stare dai parenti di lui e quel pomeriggio del 14 agosto il papà era andato al mare con le due bambine. E una volta arrivato ha fatto quello che faceva normalmente sulle spiagge delle vacanze: si è spogliato, togliendo i costumi anche alle bambine. In quelle condizioni, mentre la piccola giocava sulla spiaggia, lui è andato a farsi il bagno tra i cavalloni con la grande. È lì a riva che viene notato da una coppia di bagnanti mentre nudo, seduto sul bagnasciuga, accarezza la figlia, nuda a cavalcioni su di lui. La coppia gli urla di vergognarsi, che non era una spiaggia per nudisti, un giovane lo schiaffeggia. E intanto arrivano i carabinieri.
È da qui che partono i cinque anni di inferno per il 45enne e per la sua famiglia. Fino a ieri, fino alle parole del giudice che in pochi secondi mette fine all’incubo: «Assolto perché il fatto non sussiste».
(s.d.l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA