Pescara, inchiesta sulla morte di Pace: oggi autopsia e camera ardente

L'ex sindaco dopo l'investimento era stato ricoverato in Ortopedia e cinque ore dopo trasferito in Rianimazione. Consegnata la cartella clinica al pm. La camera ardente sarà allestita in Comune dopo l'autopsia, venerdì alle 16 i funerali

PESCARA. La solita passeggiata sulla riviera con un amico in tarda mattinata, scarpe da tennis e quell’aria sana e giovanile che a fatica faceva credere che avesse ottant’anni. Lunedì mattina ha iniziato così la settimana l’ex sindaco Carlo Pace, prima di andare all’appuntamento con l’idraulico sotto la casa di famiglia appena ristrutturata in via Silvio Pellico nel primo pomeriggio; prima di essere investito da un’automobilista nella strada che l’aveva visto giocare da ragazzino, e prima di finire in ospedale, in stato cosciente, per il politrauma e le sospette fratture alle gambe. Ricoverato in ortopedia, prognosi di 40 giorni. E poi però alle 21, cinque ore dopo il suo arrivo al pronto soccorso, trasferito d’urgenza da Ortopedia a Rianimazione dove l’ex sindaco è morto. Ieri mattina alle sei.

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Uno choc senza fine per la moglie Rossana, per i figli Laura e Bruno, il genero, la nuora e gli amatissimi quattro nipoti, ma non solo. Uno choc per la città intera e per i tanti amici di Carlo Pace che ieri mattina, mentre apprendevano dai giornali del brutto incidente in cui era rimasto ferito l’ex sindaco, venivano aggiornati del tragico sviluppo da siti e social. E in tanti hanno fatto fatica a crederci. Una morte effettivamente inaspettata rispetto alle apparenti condizioni iniziali dell’ingegnere e sulla quale la Procura vuole fare chiarezza.

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E dopo aver indagato per omicidio colposo, come da prassi per gli investimenti mortali, l’automobilista di 65 anni che l’ha travolto con la Peugeot 106 e subito soccorso, il pm Anna Benigni ha chiesto all’ospedale la cartella clinica di Pace. Un passaggio decisivo per capire se ci siano gli estremi per ipotizzare, già dagli accertamenti eseguiti dai medici in quelle 14 ore in cui è stato ricoverato l’ingegnere (dalle 16 alle 6 del giorno dopo), l’eventuale responsabilità dell’ospedale nel trattare il paziente. E, in tal caso, andare a verificare con l’autopsia che il magistrato si è riservato di disporre. «Attendiamo gli esiti, per noi non ci sono problemi, c’è un’inchiesta in atto», dichiara il primario del pronto soccorso Alberto Albani che precisa: «È stata fatta una Tac total body che ha dato esito negativo, gli esami del sangue e le radiografie da cui sono emerse le fratture per cui il paziente è stato ricoverato in ortopedia».

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Eppure succede qualcosa se all’improvviso l’ingegner Pace, che si lamenta tanto per il dolore alla gamba, intorno alle 21 ha un improvviso calo di pressione che induce i medici a trasferirlo d’urgenza nel reparto di Rianimazione dove l’ex sindaco arriva cosciente. Forse, però, è già tropo tardi se di lì a otto ore le sue condizioni peggiorano fino alla morte. Che cosa è successo? La risposta ufficiale dell’ospedale arriva dal direttore sanitario della Asl Valterio Fortunato: «Il paziente è arrivato intorno alle 15,30. Dopo tutti gli accertamenti di rito è stato ricoverato in Ortopedia per un politrauma. Poi poco dopo le 20 il quadro generale è iniziato a peggiorare ed è stato trasferito in rianimazione dove è deceduto intorno alle 6 per uno choc secondario al grave politrauma riportato, uno choc da perdita di sangue che spesso il politrauma determina. La salma è a disposizione della magistratura, ci rimettiamo agli accertamenti successivi, ma il nostro quadro è questo». Un politrauma severo, che colpisce più apparati e che potrebbe aver provocato lo choc emorragico che ha portato l’ingegnere alla morte.

Ma si poteva intervenire prima? Sarà la Procura a chiarirlo. Nel frattempo, ieri mattina, la polizia municipale che coordina le indagini con il maggiore Matteo Silvestris, responsabile del Nucleo operativo della sicurezza stradale, ha riascoltato l’investitore, risultato negativo ai test alcolemici e tossicologici. Il pescarese di 65 anni che lavora in zona avrebbe riferito di aver notato l’ex sindaco sul marciapiede lato monti di via Pellico. Mentre l’automobilista si avvicina, Pace è in attesa dell’idraulico che, stando a quanto l’ingegnere ha riferito poco prima a una terza persona, sta ritardando. La visuale dell’automobilista è perfettamente libera, perché in quel tratto, di via Pellico, di fronte all’ex Temple Bar, non ci sono macchine in sosta. L’automobilista lo vede sul marciapiede e poi però, quando Pace inizia ad attraversare, non riesce a evitarlo. Lo travolge. Nell’impatto l’ingegnere finisce sul parabrezza dell’auto e lo rompe. Ma resta cosciente. Parla. E poi, in ospedale, muore. Quando la salma sarà restituita ai familiari, è in Comune che sarà allestita la camera ardente.

Aggiornamento. E' stata consegnata ieri mattina, dalla polizia municipale, la relazione (compresa di cartella clinica) relativa alla morte in ospedale dell'ex sindaco. Per chiarire cosa ha portato alla morte dell'ingegner Pace, investito nel primo pomeriggio di lunedì e morto alle 6 del giorno dopo in rianimazione, dopo un primo ricovero nel reparto di Ortopedia con una prognosi di 40 giorni, il pm Anna Benigni ha disposto l'autopsia dando l'incarico al dottor Cristian D'Ovidio che la eseguirà oggi alle ore 14. La salma verrà poi restituita ai familiari e già in serata sarà allestita la camera ardente nell'aula consiliare del Comune di Pescara. I funerali si svolgeranno domani, venerdì 30 marzo alle ore 16, nella parrocchia di Sant'Antonio.

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