Pescara, rapinata in casa da un falso antennista

Via Virgilio, studentessa affrontata e chiusa in bagno da un uomo con la pistola

PESCARA. Si è presentato come antennista, puntando sulla confusione di questi giorni per l'installazione dei nuovi decoder per il digitale terrestre. Uno stratagemma che al rapinatore armato di pistola è bastato per riuscire a intrufolarsi nell'appartamento da cui, però, è uscito con il magro bottino di un paio di orecchini d'argento e un telefonino.

È successo intorno a mezzogiorno di ieri in via Virgilio, zona università.

Al citofono della palazzina dove abitano alcune studentesse fuorisede suona una persona che si presenta come antennista e chiede di poter salire per un controllo.
In casa c'è una ragazza di 29 anni che si lascia convincere subito e apre il portone. Di lì a poco sale un uomo sulla quarantina, italiano, distinto e ben vestito (come riferisce poco dopo la giovane agli agenti della Volante) il quale subito si fa portare in camera per controllare l'antenna del televisore.

Con questa scusa, il falso antennista lascia la ragazza a staccare e a riattaccare i fili, mentre lui si allontana dalla stanza e, con ogni probabilità, va a frugare in giro per la casa. Ma non trova niente e allora ecco che esce allo scoperto e all'improvviso, mentre la studentessa sbuca dalla camera, le si para davanti con una pistola. Forse, dice la stessa ragazza poco dopo, è un'arma giocattolo, ma lì per lì la paura è tanta soprattutto perchè, con la pistola puntata, quell'uomo che nel frattempo si è tirato su una sciarpa sul volto le ordina di consegnargli tutto l'oro e tutti i soldi che ha in casa. È una rapina, ma la studentessa fuorisede nell'appartamento ha ben poco, e tutto quello che può fare per provare a liberarsi del rapinatore è sfilarsi gli orecchini d'argento che indossa e consegnargli anche il suo telefonino cellulare.

Per sua fortuna il rapinatore si accontenta e, così com'era entrato, lascia indisturbato l'appartamento non prima di averla chiusa nel bagno. Superato il primo momento di panico, la ragazza riesce a uscire e a chiamare il 113. Sul posto arrivano subito i poliziotti della Volante a cui la studentessa descrive il rapinatore e racconta quei minuti di terrore.

È da qui che partono le indini dei poliziotti impegnati da tempo ad arginare proprio le truffe e i raggiri in casa, quasi sempre ai danni degli anziani. Il fatto che questa volta la vittima sia una studentessa induce il dirigente della Volante Alessandro Di Blasio a rinnovare il consiglio di «non aprire agli sconosciuti e, nel dubbio, di accertare direttamente la sua provenienza anche contattando il 113». Un accorgimento che il poliziotto consiglia per ogni tipo di «visitatore», dal falso medico al falso assistente sociale, fino al falso antennista che, in questo periodo di decoder da installare per ricevere il segnale del digitale terrestre, potrebbe anche non essere l'unico. Un motivo in più per non fidarsi.

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