Pescara: truffa alla Ior, tutti assolti
Vecchi titoli numismatici spacciati per milionari, ma in realtà inutilizzabili, all'ex vescovo Cuccarese: per il tribunale non ci fu l'associazione per delinquere
PESCARA. Assolti con formula piena, dal tribunale collegiale di Pescara, i sei imputati accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell'Istituto per le opere di religione (Ior): l'argentino di origini pescaresi Aldo Eduardo Sanchez, la commercialista barese Mariagiovanna Calafiore, i messicani Javier Limon Segovia, Sergio Briffault Sanchez, Jaqueline Sanchez Lopez e il venezuelano Fernando Capace. Al centro delle accuse, la donazione di vecchi titoli numismatici spacciati per milionari, ma in realtà inutilizzabili.
La truffa, secondo la Procura, si basava su un procedimento utilizzato dall'alta finanza, i cosiddetti programmi ad alto rendimento, forme di investimento che consentono a chi è in possesso di patrimoni milionari di ottenere in brevissimo tempo rendite bancarie elevatissime.
L'organizzazione avrebbe puntato ad ottenere, grazie al patrimonio milionario che sarebbe stato lasciato in garanzia, rendite elevatissime, facendo credere all'allora vescovo di Pescara, Francesco Cuccarese, che le risorse sarebbero state impiegate per opere benefiche, come la costruzione di un ospedale pediatrico in Palestina. Per questo nel 2010 Cuccarese chiese allo Ior l'apertura di un conto titoli e la possibilità di metterli a garanzia per avere un finanziamento o per ottenere un'apertura di credito in percentuale. In seguito, tuttavia, gli accertamenti degli investigatori stabilirono che i titoli erano inutilizzabili.