Piazza e un grande parco nell’area vicina al fiume

7 Maggio 2017

L’architetto Di Biase presenta un progetto rivoluzionario per le zone portuali

PESCARA. Un grande parco. Impianti per la ricarica dei mezzi elettrici. Strutture ricettive. E una riserva naturale con il prolungamento della spiaggia a nord fino alla diga foranea. Ecco come potrebbero diventare in futuro le aree portuali. La proposta arriva dall’architetto Tommaso Di Biase, ex assessore comunale all’urbanistica, il quale, in vista della realizzazione del nuovo porto, ha presentato un progetto per riqualificare le aree portuali. Questo progetto, definito Masterplan, è stato già presentato in un recente incontro all’Urban center organizzato dall’Ordine degli architetti e tra gli invitati, oltre a Di Biase, c’erano il comandante della Capitaneria di porto Enrico Moretti, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci, l’assessore all’urbanistica del Comune Stefano Civitarese. Il lavoro sarebbe stato molto apprezzato dai presenti.
Il Masterplan, corredato di alcuni rendering, parte da quello che verrà realizzato con una spesa di 15 milioni di euro per risolvere definitivamente i problemi di insabbiamento del porto e di inquinamento del mare sul litorale nord, deviando la foce del fiume più a sud. Da lì, parte la proposta di Di Biase per far nascere una città intelligente, più vivibile e attenta all’ambiente. L’architetto lancia anche delle idee per rigenerare alcune aree dismesse, tra cui l’ex Cofa da trasformare in una sorta di «hub» per la mobilità sostenibile. Ma ecco, nel dettaglio, cosa prevede il Masterplan.
INTERVENTI PER IL PORTO. «Le infrastrutture progettate e finanziate dalla Regione in questa area strategica», si legge nel documento, «riguardano essenzialmente la realizzazione dei nuovi moli del porto canale deviati e prolungati fino al superamento della famigerata diga foranea e il collegamento, a cura dell’Anas, dello stesso porto con l’Asse attrezzato che attualmente scende fino a piazza della Marina». La realizzazione dei nuovi moli, fa presente Di Biase, prevede la costruzione di una piazza sulla riva sinistra del fiume, all’altezza della Madonnina, in corrispondenza dello slargo esistente nel porto canale. «Al di sotto della piazza», rivela, «il piano prevede la costruzione di una vasca di laminazione del troppo pieno della centrale di sollevamento delle acque reflue del collettore rivierasco».
«Risulta inoltre di sicuro interesse», prosegue il documento, «ciò che è largamente ipotizzabile si realizzi a ridosso del molo, una volta costruiti i nuovi moli. È prevedibile, infatti, che nel giro di pochi anni si sviluppi, in modo completamente spontaneo e autonomo, un accrescimento sabbioso così corposo da prolungare la spiaggia fino alla diga foranea. Il risultato sarà la creazione di un’area naturale speciale, utile sia alla balneazione, che alla tutela di habitat naturali di flora e fauna della costa». Invece, sul molo di levante e a ridosso del muro di separazione tra il porto turistico e quello commerciale, allo scopo di produrre energia pulita, sono previsti degli impianti mini eolici.
IMPIANTI NELL’EX COFA. Il resto del Masterplan riguarda una serie di proposte per le aree portuali. Di Biase parla in proposito di un «hub», ossia un centro di interscambio tra diversi sistemi di mobilità, all’interno del quale dovrebbero trovare posto servizi per il rifornimento per l’energia pulita. Il primo «hub» per bici e auto elettriche, secondo l’architetto, dovrebbe sorgere all’interno dell’ex Cofa. Si prevedono, in proposito, un impianto fotovoltaico, alcuni spazi a piano terra per i servizi, per l’organizzazione dei grandi eventi, per l’accoglienza e per il ristoro. Mentre altri spazi dovrebbero servire per la ricarica dei mezzi elettrici, per lo scambio o l’affitto di biciclette e servizi di assistenza tecnica. «All’interno della città», spiega Di Biase, «vanno individuati altri hub urbani per la ricarica dei mezzi pubblici elettrici. Il progetto, inoltre, deve necessariamente prevedere la sistemazione complessiva dell’intera area dismessa con la previsione di un albergo, di una ruota panoramica all’interno e di un grande parco di verde mediterraneo».
GLI ALTRI «HUB». Ulteriori impianti per la ricarica dei mezzi verranno posizionati tra Pescara, Cepagatti e Manoppello. Alcune strutture serviranno per la ricarica degli autobus e dovrebbero essere realizzate nell’area dell’azienda di trasporto pubblico Tua, tra via Aterno e la strada Pendolo. Si ipotizzano un impianto fotovoltaico, uno di energia elettrica e un altro ancora per il rifornimento dei biocarburanti.
Un altro «hub» con impianti fotovoltaici, elettrici e per il rifornimento di biometano e Gln, dovrebbe sorgere nel mercato ortofrutticolo di Cepagatti. Infine, l’ultimo nell’interporto di Manoppello con stazioni di rifornimento di biometano e Gln e un’officina per la riparazione dei mezzi.
Per realizzare tutto ciò, dovrebbe essere costituita una società di scopo con i Comuni interessati, Camera di commercio, azienda Tua, Abruzzo sviluppo, Fira, mercato agroalimentare, interporto, aziende private e associazioni imprenditoriali.
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