PESCARA

Presa la baby gang, estorsione e violenza in centro nei confronti dei passanti / VIDEO

Sono in cinque, dai 18 ai 19 anni, ai quali viene contestata una serie di episodi dall'agosto scorso con mazze e coltelli: le incursioni partivano da stazione e riviera. Stalking a un ragazzo 

PESCARA. Estorsione, atti persecutori e associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più reati di violenza privata, minaccia aggravata, percosse, estorsioni mediante scorribande in centro e vessazione dei passanti: sono le accuse che hanno fanno scattare l'ordinanza di custodia nei confronti di cinque giovani - tra i 18 ed i 19 anni - a seguito delle indagini effettuate dagli agenti della squadra mobile.

Una baby gang formata da nordafricani che da agosto avrebbe imperversato nelle zone centrali talvolta con mazze e coltelli. I punto di ritrovo erano vicino alla stazione e davanti agli stabilimenti balneari, soprattutto nelle ore serali e notturne, approfittando dell'affluenza d'estate. Nel mirino anche semplici passanti.

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Baby gang a Pescara, la notte degli arresti: le ricerche nello stabilimento balneare che era stato incendiato
La polizia esegue l'ordinanza di custodia, i 5 giovani avevano creato nascondigli nell'ex Tortuga

In particolare, secondo una nota della questura, il gruppo ha commesso una vera e propria estorsione (stalking) nei confronti di un altro ragazzo, strappandogli di mano il telefono e pretendendo un pagamento per la restituzione; percosse e minacce aggravate con l’utilizzo di strumenti atti ad offendere, sono state ripetute più volte, al punto da ingenerare un grave stato d’ansia nella vittima e pertanto configurare anche il reato di atti persecutori. "Gli investigatori della Mobile sono riusciti non solo ad identificare i responsabili dei reati ma anche a dimostrare la loro abitudine ad agire in gruppo nelle zone e negli orari oggetto di monitoraggio, al fine di perpetrare più efficacemente le loro condotte delittuose".

La Procura ha così ravvisato tra i maggiorenni una vera e propria associazione a delinquere ponendo all’attenzione del Giudice per le indagini prelimiari (Gip) “l’esistenza di un gruppo unito, pronto a vessare occasionali passanti per mero desiderio di far del male al prossimo… una non occasionale riunione degli indagati per l’esercizio sul territorio di programmate azioni di gruppo contro l’incolumità ed il patrimonio dei consociati più deboli, forti – i sodali – della comune appartenenza etnica e del numero sovrastante”. Ora la polizia sta accertando la presenza di ulteriori complici.