Rave party in una cava dismessa Multe e denunce per 40 giovani

1 Giugno 2021

Lettomanoppello. Domenica mattina i militari hanno interrotto la festa cominciata la sera prima I partecipanti sono arrivati anche da Umbria, Marche e Molise: l’appuntamento non era autorizzato

LETTOMANOPPELLO. Un rave party a Lettomanoppello, in una zona isolata e sconosciuta ai più. Il tam tam per l’appuntamento di fine maggio è partito sui social e circa 40 persone hanno aderito all’incontro in provincia di Pescara, in una cava dismessa nell’area del Parco nazionale della Majella. Per tutta la notte tra sabato e domenica la musica è andata a palla e il gruppo ha ballato e si è divertito in località Fonte Papa del comune di Lettomanoppello ma domenica mattina sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Popoli (comandata dal capitano Giovanni Savini), coordinati sul posto dal tenente Cleto Della Rosa e dal luogotenente Massimo Chiavaroli. Gli uomini dell’Arma avevano avuto sentore di un ritrovo già nelle ore precedenti e hanno fermato la festa. Il blitz si è concluso con sanzioni e denunce per tutti e, ovviamente, il rave è stato interrotto e i partecipanti sono stati costretti a mettere insieme le proprie cose e a tornarsene a casa.
L’intervento al rave, eseguito dai carabinieri delle stazioni di Lettomanoppello, Manoppello e della stazione Parco di Lettomanoppello, è scaturito dai controlli effettuati sabato sera. In strada sono fermati diversi ragazzi, arrivati da fuori, da varie località del centro Italia e non solo dall’Abruzzo, che spiegavano di essere diretti in una zona non meglio identificata tra Lettomanoppello e Manoppello. Per questo sono stati intensificati i controlli nella zona, con l’obiettivo di trovare il punto in cui avevano deciso di dar vita alla festa, partendo dal presupposto che eventi del genere si svolgono, di solito, in posti isolati, in zone rurali e montuose. L’attività di ricerca si è conclusa domenica mattina, all’interno del Parco Nazionale della Majella, in una cava dismessa sulla strada per Passolanciano. La festa era ancora in corso, ormai da ore, dalle sera precedente. I ragazzi, che non sono sembrati proprio lucidissimi, stavano ancora ballando, nel silenzio assoluto della zona circostante. Ci hanno pensato le pattuglie a spezzare l’incantesimo. Gli accertamenti dei carabinieri hanno portato a scoprire che i quaranta presenti erano lì senza aver chiesto alcuna autorizzazione e che l’organizzazione era avvenuta attraverso i social, coinvolgendo persone di più regioni. L’identificazione avvenuta subito dopo ha permesso di scoprire che i giovani, di età compresa tra 20 e 33 anni, sono giunti a Lettomanoppello da Bussi, Pratola, Sulmona e L’Aquila ma anche dall’Umbria, dalle Marche e dal Molise. Sono stati invitati a sistemare sulle auto gli apparecchi usati per riprodurre la musica e ad allontanarsi. A conclusione degli accertamenti saranno denunciati per occupazione e invasione dei terreni e sanzionati per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, per via degli assembramenti, e per l’inosservanza delle nome per la tutela e la valorizzazione delle foreste e per il disturbo delle specie animali nei parchi naturali.