PESCARA
Riviera sud, stabilimenti deserti
I clienti di viale Primo Vere: «Prigionieri del cantiere anti-erosione». Domani vertice Comune-balneatori
PESCARA. Il cantiere anti-erosione lungo la riviera sud si avvia verso la sospensione dei lavori, da rinviare a dopo l’estate, come richiesto dai sette balneatori di viale Primo Vere. Si deciderà domani durante un vertice tra il sindaco Marco Alessandrini che di prima mattina effettuerà un sopralluogo sul litorale di Porta Nuova per incontrare i dirigenti della Cardinale, la ditta appaltatrice dei lavori di ripascimento.
All’incontro sarà presente anche l’assessore al Demanio Gianni Teodoro che, a detta dei balneatori, «si è speso molto per attivare le procedure per il ripascimento delle spiagge». Un intervento giusto, arrivato però al momento sbagliato, a stagione estiva avviata. Per questa ragione, gli imprenditori chiedono la sospensione dei lavori almeno fino a settembre.
Gli stabilimenti interessati agli interventi di ricollocazione di 6600 metri cubi di sabbia spalmati lungo 600 metri di litorale transennati dal Comune da almeno due settimane, per contrastare le mareggiate, sono: Il Pirata (Angelo Sissa) Ombretta beach (Laura Pignatari), Il Corallo (Alessio Pacchione), Coralba (Giuseppe Di Giacomo), Nuovo Tramonto (Marco Schiavone), dove i lavori sono finiti ma il cantiere non è stato smantellato per permettere alla sabbia di decantare per distruggere i microrganismi, Circolo della Vela (Antonello Lemme), Rivadoro(Luciano Carrozza).
La spiaggia del Pirata, ieri alle 14 era semideserta. Non solo a causa del maltempo. C’erano clienti ai tavoli del ristorante e non più di una quindicina in spiaggia, storici e affezionati al lido, provenienti soprattutto dal Teatino. «Come ci sentiamo? In trappola, dietro le transenne senza poter vedere il mare né fare il bagno». Il titolare Angelo Sissa, tra i più agguerriti che hanno minacciato un ricorso in Procura, ringrazia la sua paziente clientela, ma spiega che «molti hanno disdetto le prenotazioni per l’ombrellone» e «abbiamo attivato le docce gratuite per consentire a chi rimane un minimo di refrigerio. La preoccupazione è anche una potenziale mareggiata, se arriva ci butta a terra almeno due file di ombrelloni».
Circondati dalle transenne lungo i 17 metri di spiaggia «contro i 50 del 2008», senza poter fare il bagno e con la vista mare bloccata.
Gianni e Simona Graziani, con la figlia, arrivano da Casalincontrada: «Domani non torneremo», avvertono, «siamo clienti storici, ci dispiace per il titolare con cui ci troviamo bene. Siamo intrappolati dalle transenne, ma prendiamo il sole e ci rinfreschiamo alle docce, che altro possiamo fare? Il problema è molto delle famiglie con i bambini , come si fa a farli stare fermi senza il bagnetto e i giochi in acqua?».
Antonio Scarpello e Noemi Mastromauro, sono scesi da Chieti. Lei legge un libro, lui è vestito sotto l’ombrellone: «Siamo rimasti sorpresi, una grande delusione. A saperlo non saremmo venuti, non bastavano le condizioni meteo sfavorevoli. In Comune a chi sarà venuto in mente di fare i lavori in questo periodo? Questa situazione paralizza sia lo stabilimento sia gli utenti».