Sambuceto perde Osvaldo pizzaiolo simbolo della città
Sterlecchini si è spento alla soglia dei 95 anni. Oggi il funerale a San Rocco Originario di Pescara, nel 1955 aprì la pizzeria oggi gestita da figli e nipoti
SAN GIOVANNI TEATINO. La qualità degli ingredienti e la fedeltà alla tradizione ne hanno fatto un punto di riferimento per gli amanti della pizza di tutta l’area metropolitana: con la morte di Osvaldo Sterlecchini, pizzaiolo simbolo di Sambuceto, se ne va un pezzo della storia gastronomica e commerciale di San Giovanni Teatino, dove si era stabilito 65 anni fa. Di anni Sterlecchini ne avrebbe compiuti 95 il prossimo 22 agosto.
Era infatti nato a Pescara nel 1925, in una famiglia numerosa del quartiere Colli. Qui inizia a lavorare come garzone di bottega, e apprende l’arte della panificazione appena 14enne. Lavora di notte, da fornaio, tra farina e fatica, senza risparmiarsi, e impara un mestiere. Anzi, un’arte: perché fino alla fine Osvaldo Sterlecchini resta un artigiano della pizza, fedele alle regole della tradizione appresa da giovane, cambiando poco le ricette e badando innanzitutto alla qualità della farina. Tra pane e pizza, col tempo sceglie la pizza, anche se a lungo continua a portare avanti le due specialità.
Comincia a distinguersi come pizzaiolo, e i ristoratori che vogliono offrire qualcosa di più ai propri clienti lo cercano: dal 1944 viene ingaggiato da alcuni dei locali più famosi all’epoca a Pescara, come “Il pellicano rosso” o “Il gabbiano”, ma si sposta anche fuori dalla provincia, come ad esempio a Roseto o a Vasto.
Nel 1948 sposa Cesidia Caldarelli, e da questo matrimonio nascono i figli Bruna, Bianca e Ivano. Cesidia è originaria di Sambuceto, e per questo la famiglia Sterlecchini si trasferisce qui nel 1955, dove Osvaldo apre una sua attività commerciale: un negozio di alimentari a conduzione familiare che fa anche da forno e da pizzeria.
La vocazione però resta quella della pizza, e così nasce la pizzeria “Osvaldo”, che Sterlecchini senior gestisce in prima persona fino al 1991, quando passa la mano ai figli Bianca e Ivano.
Pur non essendo più il titolare dell’attività, Osvaldo resta comunque sempre davanti al forno, supervisiona la qualità dei prodotti, dà consigli, insegna la lavorazione della pasta, educa alla genuinità. La sera, a dispetto degli oltre novant’anni, è sempre in pizzeria, dove per cena non perde l’abitudine di consumare una focaccia.
La pizzeria di via Garibaldi a Sambuceto diventa un’istituzione: per mangiare la pizza si viene qui anche da Chieti, Pescara, Francavilla, Cepagatti, Spoltore.
Clienti storici da un po’ tutta l’area metropolitana insomma, legati allo stile semplice e tradizionale di Sterlecchini. E nel solco della tradizione entra nella gestione la terza generazione in sala e in cucina, visto che oggi da “Osvaldo” sono impiegati anche i nipoti Federica e Simone (gli altri nipoti sono Luca, Francesca, Catia e Roberta). Al cordoglio generale per la scomparsa dello storico pizzaiolo si è unito anche il sindaco Luciano Marinucci, che lo ha definito «un pezzo di storia di San Giovani Teatino». I funerali di Sterlecchini si svolgono oggi alle 16,30 nella chiesa di San Rocco a Sambuceto.
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Era infatti nato a Pescara nel 1925, in una famiglia numerosa del quartiere Colli. Qui inizia a lavorare come garzone di bottega, e apprende l’arte della panificazione appena 14enne. Lavora di notte, da fornaio, tra farina e fatica, senza risparmiarsi, e impara un mestiere. Anzi, un’arte: perché fino alla fine Osvaldo Sterlecchini resta un artigiano della pizza, fedele alle regole della tradizione appresa da giovane, cambiando poco le ricette e badando innanzitutto alla qualità della farina. Tra pane e pizza, col tempo sceglie la pizza, anche se a lungo continua a portare avanti le due specialità.
Comincia a distinguersi come pizzaiolo, e i ristoratori che vogliono offrire qualcosa di più ai propri clienti lo cercano: dal 1944 viene ingaggiato da alcuni dei locali più famosi all’epoca a Pescara, come “Il pellicano rosso” o “Il gabbiano”, ma si sposta anche fuori dalla provincia, come ad esempio a Roseto o a Vasto.
Nel 1948 sposa Cesidia Caldarelli, e da questo matrimonio nascono i figli Bruna, Bianca e Ivano. Cesidia è originaria di Sambuceto, e per questo la famiglia Sterlecchini si trasferisce qui nel 1955, dove Osvaldo apre una sua attività commerciale: un negozio di alimentari a conduzione familiare che fa anche da forno e da pizzeria.
La vocazione però resta quella della pizza, e così nasce la pizzeria “Osvaldo”, che Sterlecchini senior gestisce in prima persona fino al 1991, quando passa la mano ai figli Bianca e Ivano.
Pur non essendo più il titolare dell’attività, Osvaldo resta comunque sempre davanti al forno, supervisiona la qualità dei prodotti, dà consigli, insegna la lavorazione della pasta, educa alla genuinità. La sera, a dispetto degli oltre novant’anni, è sempre in pizzeria, dove per cena non perde l’abitudine di consumare una focaccia.
La pizzeria di via Garibaldi a Sambuceto diventa un’istituzione: per mangiare la pizza si viene qui anche da Chieti, Pescara, Francavilla, Cepagatti, Spoltore.
Clienti storici da un po’ tutta l’area metropolitana insomma, legati allo stile semplice e tradizionale di Sterlecchini. E nel solco della tradizione entra nella gestione la terza generazione in sala e in cucina, visto che oggi da “Osvaldo” sono impiegati anche i nipoti Federica e Simone (gli altri nipoti sono Luca, Francesca, Catia e Roberta). Al cordoglio generale per la scomparsa dello storico pizzaiolo si è unito anche il sindaco Luciano Marinucci, che lo ha definito «un pezzo di storia di San Giovani Teatino». I funerali di Sterlecchini si svolgono oggi alle 16,30 nella chiesa di San Rocco a Sambuceto.
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