Silvana Pica scomparsa 13 anni fa. La famiglia si arrende: chiesta la dichiarazione di morte presunta
Dopo 13 anni di mistero, anche la famiglia si arrende. Sulla scomparsa di Silvana Pica, scomparsa il 17 gennaio 2012, probabilmente non si farà mai chiarezza. La sua borsa, con all’interno documenti, telefono ed altro fu ritrovata in alto mare a Termoli. Ricevuta anche una lettera minatoria
PESCARA. Il 17 gennaio del 2012 era una domenica e, a Pescara, faceva freddo. Quella sera con il vento gelido che spazzava la città e scalfiva il viso come una spazzola fatta di aghi, si sono perse le tracce di Silvana Pica, all’epoca 57 anni, dipendente della Provincia di Pescara: da allora sono passati quasi 13 anni e, se nel giro dei prossimi 6 mesi qualcuno non si presenterà in tribunale per riferire notizie sempre taciute, sarà dichiarata la morte. Un (presunto) decesso ma senza un cadavere da piangere: della donna si è trovata soltanto una borsa, ripescata da un peschereccio in alto mare nei pressi di Termoli. Dentro c’erano i suoi documenti, gli oggetti quotidiani e il telefonino che non ha rivelato segreti inconfessabili.
IL GIALLO DELLA LETTERA
Di quella sparizione senza un perché si è occupato, per un anno, anche un investigatore privato, Ezio Denti, che non ha mai creduto alla pista del suicidio fino a ricevere nel suo ufficio un plico con dentro “una lettera minatoria, un proiettile, due blister vuoti di medicinali, una ciocca di capelli e il suggerimento di cercare “la donna morta a Chieti o nel fiume”.
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