Soppressi nel canile della Asl, l’accusa: «Uccisi senza necessità»
Sotto accusa Franco Ruggeri, direttore del Servizio di sanità animale, e Lucio Di Tommaso, veterniario dell’unità operativa, per uccisione di animali. Soddisfazione tra le associazioni animaliste, coinvolte come parti civili: la Lega Nazionale, l’Ente nazionale Protezione animali e la Earth Associazione.
PESCARA. Colpo di scena nel procedimento che si trova davanti al gup Francesco Marino su una serie di episodi di eutanasia di animali che ha fatto finire sotto inchiesta il direttore del servizio di sanità animale, Franco Ruggeri (difeso dagli avvocati Domenico Russi e Vincenzo Di Girolamo), e il veterinario della stessa unità operativa, Lucio Di Tommaso (assistito dall’avvocato Giuseppe Cichella). Il pm Benedetta Salvatore ha chiesto e ottenuto una variazione nel capo di imputazione, facendo rientrare nel procedimento anche Ruggeri che ne sarebbe uscito in quanto, originariamente, gli era stato contestato soltanto l’abuso d’ufficio, ormai abrogato. E così Ruggeri adesso dovrà rispondere anche di uccisione di animali, come il collega. Una decisione che ha fatto esultare gli animalisti che si erano radunati fuori dall’aula, anche perché adesso tre associazioni sono state ammesse come parti civili: la Lega Nazionale per la difesa del cane, l’Ente nazionale Protezione animali Odv, e la Earth Associazione per la tutela giuridica della natura e dei diritti animali.
Un procedimento che ha scosso l’ambiente delle associazioni in quanto l’inchiesta avrebbe accertato (ma tutto deve ancora passare al vaglio del gup) come Di Tommaso e da oggi in concorso con Ruggeri, decidessero sulla vita e la morte degli animali ricoverati. «Uccidevano senza necessità», si legge nel nuovo capo di imputazione, «10 cani mediante somministrazione del farmaco Tanax». E nell’imputazione vengono elencati gli episodi contestati ai due: la relativa pratica e il giorno dell'eliminazione, «sottoposti ad eutanasia senza alcuna certificazione sanitaria attestante lo stato di salute del cane che ne giustificasse la soppressione». Una eliminazione decisa a tavolino che fece nascere una silenziosa rivoluzione all’interno del canile sanitario della Asl e portò un teste chiave anche a registrare delle conversazioni compromettenti per gli imputati.
In una telefonata veniva pianificata la soppressione di una intera cucciolata e l’eutanasia di un lupo cecoslovacco, salvo solo per l’intervento della presidentessa della Lega del Cane, Paola Canonico che, a conoscenza di quanto stava accadendo nel canile sanitario, presentò una dettagliata denuncia che fece esplodere il caso. Un lupo cecoslovacco di un cliente della clinica veterinaria di Città Sant'Angelo, gestita da Ruggeri, che voleva liberarsi di quell’animale in perfetta salute. Resta il reato di falso per il solo Di Tommaso, in relazione al fatto che «nei riepiloghi mensili da gennaio 2020 a dicembre 2022 delle prestazioni del canile sanitario, riportava presenze di “gatti da colonia” non rientranti nelle prestazioni del canile, attestandone falsamente la regolarità e la correttezza del servizio svolto». Per l'avvocato Cichella, «i fatti contestati verranno sicuramente ridimensionati nel processo». Il nuovo capo di imputazione dovrà ora essere ufficialmente notificato alle parti e per questo l’udienza è stata aggiornata al 10 aprile. (m.cir.)