«Staniamo i corrotti e riportiamo la legalità»
L’AQUILA. «Siamo nuovamente alla ribalta della cronaca, in tutti i telegiornali nazionali e in tutte le testate per uno squallido scenario fatto di tentacolari infiltrazioni camorristiche, in un...
L’AQUILA. «Siamo nuovamente alla ribalta della cronaca, in tutti i telegiornali nazionali e in tutte le testate per uno squallido scenario fatto di tentacolari infiltrazioni camorristiche, in un territorio già martoriato da scandali che coinvolgono funzionari pubblici e imprenditori».
Con queste parole affidate a un comunicato stampa il Movimento 5 stelle commenta gli arresti di ieri eseguiti nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila nella ricostruzione privata. «Sembra che, per colpa di alcuni imprenditori, ufficialmente, la camorra sia diventata parte integrante e motore primario di un processo di ricostruzione che, ormai, non ha più niente di legale», si legge nel comunicato. «I Casalesi, già presenti nell’Alto Sangro, nel Fucino e in città, questa stavolta, secondo la Guardia di Finanza, hanno trovato, nella ricostruzione post-sisma terreno fertile tramite questi sette presunti delinquenti, che riuscivano a portare a casa il 70% dei profitti d’impresa. Cifre da capogiro», prosegue la nota. «Presunti boia che avrebbero consegnato, senza vergogna, la città a gentaglia che, quando vorrà e riterrà più opportuno, non si farà scrupoli anche a usare la violenza, al fine di ottenere vantaggi economici, trasformando il nostro territorio in un far-west. Più che a un “lavoro sporco” (dal nome dell’operazione, “dirty-job”) ci troviamo di fronte a una ricostruzione sporca con politici corrotti, funzionari pubblici mazzettari, imprenditori criminali e mafiosi a fare (in associazione ) da protagonisti».
«Come Movimento 5 Stelle L’Aquila», conclude la nota, «ci chiediamo: chi altro ha permesso che le “porte della città” si spalancassero ai clan camorristici? Come possiamo costringere chi è al potere a colmare le lacune legislative che permettono ai corrotti, ai mafiosi di farla franca?».
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