PESCARA

Truffa con la card del reddito di cittadinanza: nei guai tabaccaio e altri 16 

Nel mirino un’attività di Montesilvano a cui si rivolgevano da tutta la regione. In cambio di una “commissione” il negoziante dava denaro al posto della merce 

PESCARA. Era diventato una sorta di bancomat abusivo per i furbetti del reddito di cittadinanza. Un tabaccaio di 53 anni residente a Città Sant’Angelo, con l’attività a Montesilvano, consentiva di monetizzare gli importi caricati sulla tessera rilasciata ai percettori del sussidio statale, simulando l’acquisto di beni di prima necessità. In cambio, intascava una provvigione fino al 10 per cento.
Sono 17 gli indagati nell’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Pescara e arrivata al capolinea proprio nei giorni delle proteste per la revoca della misura economica a sostegno dei più indigenti. Oltre al titolare della tabaccheria G.P., sono finiti nei guai due suoi collaboratori di 50 e 45 anni, R.P. e J.P., e 14 percettori del reddito di cittadinanza tra i 22 e i 52 anni originari delle province di Pescara, Teramo e Chieti, vale a dire Cepagatti, Silvi, Treglio, Atri, Pescara, Montesilvano, Casalincontrada, e due stranieri originari del Senegal e della Romania: si tratta di E.G. (50), A.C. (43), F.C. (33), M.C. (59), A.L. (22), L.D.R. (52), S.M. (58), I.G. (39), M.G. (48), C.F. (52), D.R. (35), E.M. (39), A.N. (50) e M.R. (45).

Sono tutti accusati di malversazione di erogazioni pubbliche e truffa aggravata ai danni dello Stato. Il sostituto procuratore Fabiana Rapino ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di processo.

In totale, tra settembre 2020 e dicembre 2021, nell’attività commerciale sono stati «prelevati» illecitamente 51.912 euro. (g.l.)
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