L'OMICIDIO DI POPOLI
Ucciso a coltellate e poi tagliate le orecchie
L'autopsia svela l'accanimento sul corpo di Fulvio Declerch. il vicino di casa arrestato non risponde alle domande del giudice. Scatta l'aggravante della crudeltà. Il movente? Una mancata offerta di un bicchiere di vino
PESCARA. Una forma di accanimento, un raptus di violenza e rabbia che si è materializzato con coltellate al viso, al torace e alla schiena e avuto il suo culmine con il taglio dei lobi delle orecchie: intero a destra e semiamputato a sinistra.
Sono i risultati dell'autopsia svolta dal medico legale Cristian D'Ovidio sul corpo di Fulvio Declerch, disoccupato 53enne di Popoli, trovato morto la mattina del 25 novembre nel fiume Pescara. A ucciderlo in quel modo, secondo l'accusa, è stato Alessandro Chiarelli, 29enne originario di Roma e vicino di casa (arrestato) di Declerch.
Lunedì scorso Chiarelli si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice che comunque ha convalidato il suo arresto e disposto poi la misura cautelare in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
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Alla luce di quanto emerso il giudice delle indagini preliminari Giovanni de Rensis, ha configurato, così come richiesto dal pm Gabriella De Lucia, l'aggravante della crudeltà che si aggiunge a quella sui futili motivi. Perché a scatenare tanta violenza sarebbe stata la mancata offerta del vino che si trovava nel frigorifero dell'abitazione di Declerch.
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