Cristofer Thomas "Crox", ucciso a 17 anni

PESCARA

Un fiume di droga da Roma, 5 arresti e una traccia sul delitto di Thomas

I risvolti dell'operazione della Finanza sullo spaccio online: un 17enne romano indicato come fornitore e un 20enne preso con 1 kg di hascisc. Sospetti che il giro fosse lo stesso in cui erano coinvolti i giovani accusati del delitto

PESCARA. Emergono i risvolti sull'operazione antidroga effettuata dalla guardia di finanza di Pescara e che ha portato a 5 arresti per detenzione a fine di spaccio. Il primo è che fra i presunti spacciatori, c'è un 17enne arrestato a Roma sospettato di avere collegamenti e contatti tali da arrivare a rifornire di marijuana e hascisc la piazza pescarese.

Il secondo risvolto è che nel corso delle perquisizioni scattate alle prime luci dell’alba, è stato scoperto un ulteriore chilo di hascisc nell’abitazione, in zona stadio, di uno spacciatore poco più che ventenne. La droga era nascosta nel frigorifero. Il giovane è stato arrestato:  ufficialmente viveva di lavoretti saltuari, ma risulta che fosse già indagato.

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I due risvolti sono, a quanto pare, collegati tra loro e possono, sì, aggiungere particolari sul traffico di stupefacenti tra Roma e Pescara, ma in particolare aprire uno squarcio nelle indagini sullo spaccio tra minorenni che interessano anche l'omicidio di Thomas, il 17enne ucciso nel parco con 25 coltellate da altri due ragazzini per una "questione di onore", un debito di spaccio di 250 euro.

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La Finana ha seguito il 20enne di Pescara, ed è attraverso questa attività che è riuscita a risalire al 17enne romano. I due si conoscevano bene. Il più giovane in una intercettazione si sarebbe vantato del fatto che poteva arrivare ai Casamonica, la famiglia stinti tra le più potenti della capitale.  E il suo riferimento, secondo la Finanza era  appunto il 20enne che da Roma  _ quartiere Quadraro _ pubblicava sui social, Telegram e Signal, listino prezzi e foto della droga, prendeva le ordinazioni e partiva per Pescara dove incontrava i clienti (i "pusher") sulla tangenziale e consegnava la merce. Uno dei pusher era il 17enne pescarese: ma c'era qualcun altro che prendeva in carico la droga?

La guardia di finanza vuole arrivare a scoprire da dove arrivasse tutta la droga di cui il 20enne romano si vantava di avere disponibilità. E vuole accertare eventuali collegamenti con l’omicidio di Thomas perché non esclude che lo stesso giro di droga  sia lo stesso dove erano coinvolti i giovani che hanno massacrato Thomas. Sono determinanti le tracce lasciate sui telefonini cellulari in uso ai due ragazzini arrestati per omicidio, ma anche di quello di Thomas e degli altri coetanei testimoni del delitto e che facevano parte dello stesso gruppo.

Tra l'altro nelle precedenti operazioni "drug market" sullo spaccio, la Finanza aveva giù avuto modo di incrociare due anni fa il ragazzino romano. All'epoca aveva 15 anni, era stato sorpreso a spacciare a Roma e l’anno dopo venne fermato a Pescara. Nell'inchiesta emerse come il mercato della droga fosse in mano a una famiglia pescarese. Funzionava anche qui online: prima le ordinazioni, poi gli appuntamenti e quindi il ritiro delle merce. Le indagini accertarono cessioni per oltre 45 chili di droga per un giro d'affari di oltre un milione di euro.