Pescara
Addio Gino Di Censo, una vita in biancazzurro
Si è spento l’ex portiere e preparatore del Delfino. Il ricordo di De Sanctis: «Gli devo tutto»
PESCARA. Gino Di Censo e il Pescara, un grande amore che ha accompagnato tutta la vita dell’ex portiere e preparatore biancazzurro che ieri è volato in cielo. Tra i tanti messaggi di cordoglio c’è quello di Morgan De Sanctis, ex portiere di Pescara e Roma, cresciuto nel vivaio proprio sotto la guida di Di Censo. «Per me è un giorno triste», afferma l’attuale club manager della Roma ed ex portiere dell’Italia, della Roma e del Napoli, tra gli altri. «Gino è la persona che, insieme alla mia famiglia, ha determinato la mia carriera da sportivo e la mia vita da uomo. Sono addolorato».
Gino si è spento all’età di 81 anni, la malattia lo aveva debilitato negli ultimi mesi. Ha resistito finché ha potuto, con tutte le sue forze, quelle che lo hanno reso una grande sportivo. Amava molte discipline, da ragazzo aveva praticato l’atletica, partecipando ai campionati studenteschi, e si era cimentato anche con il basket. Poi il calcio prese il sopravvento. Come spesso accade, tutto nacque grazie ad un incontro casuale. Gino giocava in strada con gli amici, a quei tempi era una pratica diffusa, e un giorno venne notato da Umberto De Angelis, ex centrocampista della Strapaesana, che lo avvicinò. De Angelis aveva visto tante qualità nelle movenze di quel tredicenne che balzava da un palo all’altro per respingere le conclusioni degli avversari. E, dopo un breve colloquio, lo convinse ad entrare nella Rinascita Pescara che diventò così la sua prima vera squadra.
Fisico atletico, ottimi riflessi, dopo una stagione all’Ursus, Di Censo riuscì a catalizzare le attenzioni del Pescara che lo ingaggiò nel 1951. Il Delfino militava in Quarta serie e disputava le gare casalinghe al Rampigna. Gino fu l’ultimo portiere a difendere i pali biancazzurri nello storico impianto pescarese. Purtroppo, il risultato non premiò il Pescara che nel 1956 perse (0-2) lo spareggio per salire in serie C contro la Reggina allenata da Oronzo Pugliese. Quella fu l’ultima partita giocata dal Pescara al campo Rampigna, poi i biancazzurri si trasferirono allo stadio Adriatico. Di Censo rimase nel Delfino fino al 1966, anche se per una stagione (1961-62) militò nel Rimini. In riva all’Adriatico fece grandi progressi soprattutto quando i biancazzurri vennero allenati da Leonardo Costagliola (1962-63), l’ex portiere di Bari e Fiorentina che collezionò anche qualche presenza con la Nazionale italiana. Quell’anno, in serie D, il Pescara chiuse il torneo al quarto posto nel girone C, ma a fine stagione ci fu la riforma dei campionati e i biancazzurri vennero ammessi in terza serie.
Gino resta il portiere con più presenze (oltre 200) nella storia del Pescara. A fine carriera giocò in altre tre squadre (Gloria Chieti, Giulianova e Termoli). Dopo aver appeso i guanti al chiodo, allenò per un anno la Mezzanotte nei dilettanti, poi iniziò la carriera di preparatore dei portieri. Nel Pescara curò la crescita di tanti ragazzi, tra i quali Gianluca Pacchiarotti, Giuseppe Gatta e Morgan De Sanctis. Negli anni Sessanta avviò anche un’attività commerciale aprendo un negozio di articoli sportivi (“Di Censo sport”). I funerali verranno celebrati domani alle ore 10 nella parrocchia dello Spirito Santo a Pescara. Gino lascia la moglie e i due figli Paolo e Stefania.(g.t.)
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