CALCIO / SERIE C

In un mese cresce il Pescara, ora scaccia anche le streghe 

Aumentano le presenze all’Adriatico-Cornacchia così come l’entusiasmo. Domenica a Pesaro si gioca alle 12,30: al Benelli curva ospiti con 600 posti

PESCARA. 30 settembre – 30 ottobre. È dovuto trascorrere un mese per rivedere il Pescara nel suo stadio. A casa sua. Pescara-Pontedera: l’attesa di una città intera, carica di aspettative e di emozioni, ma soprattutto di soddisfazioni. Come una mamma che ha nostalgia e gioisce per gli obiettivi raggiunti dai figli. Si sono lasciati un mese fa, un lunedì sera di fine settembre, quando Brosco era riuscito a risolvere negli ultimi dieci minuti la partita col Carpi che si era fatta complicata. In 5000 avevano gridato al nocchiero Baldini “va’ e torna vincitore”, in una sorta di benedizione laica.

leggi anche: Pescara Pontedera 2-1. Merola e De Marco regalano tre punti ai biancazzurri Il Pescara trova il successo nei minuti di recupero con Antonino De Marco

La lontananza imposta dal calendario ha fatto crescere la voglia di rivedersi, di parlarsi, di toccare con mano quello che di bello hanno costruito i ragazzi di Baldini con tre vittorie ad Ascoli, Ferrara e Lucca che hanno permesso di scrivere il 6 nella statistica “vittorie in trasferta”. Il dato migliore nella storia del Delfino. Come due fidanzati, la squadra e il pubblico, attendevano questo momento. E ieri sera, allo stadio Adriatico-Cornacchia, erano quasi in 6000 ad aspettare il ritorno della banda Baldini. E chissà che non si tocchi quota diecimila sabato 9 novembre quando arriverà il Sestri Levante.

Che qualcosa sia cambiato nel frattempo, lo si nota dal traffico più intenso attorno allo stadio; te ne accorgi dalla gente in attesa nei bar lungo via Pepe. Si parla, si discute di calcio, si fanno previsioni, si stilano classifiche immaginarie. Uno prova a dire “tanto rimaniamo primi pure se pareggiamo stasera” e viene interrotto da un coro di imprecazioni e gesti scaramantici irriferibili. Poco più lontano, un gruppetto di studenti universitari con un fuori sede trascinato dai compagni di corso “per il battesimo biancazzurro”.

Due sulla settantina, un po’ spaesati, cercano il botteghino quasi all’angolo con via D’Avalos. Ci mettono un po’ a scegliere tribuna o curva: “Sa, è un po’ che non veniamo a vedere il Pescara allo stadio” – ammettono -.

Alcuni settori si affollano all’ultimo minuto, nella migliore tradizione pescarese, con i primi dieci minuti dedicati alla litania contro Sebastiani per poi partire con il tifo colorato in attesa dell’esplosione per i gol, soprattutto il secondo. I cinque tifosi del Pontedera sono arrivati dalla Toscana alla vigilia di halloween con la speranza di far vedere i fantasmi al Delfino. In tribuna, non distante dal presidente Sebastiani anche Fabio Lupo, ex calciatore e dirigente sportivo insieme a diversi osservatori.

Domenica, il Delfino gioca alle 12,30 per la prima volta da quando il Pescara è tornato in serie C. O come dicono quelli che parlano bene, si disputa il lunch match in casa della Vis Pesaro con i biancazzurri alla ricerca del Settebello. La tribuna ospiti dello stadio Benelli di Pesaro può contenere poco meno di 600 tifosi ed è facile immaginare che venga riempito in fretta vista la prevendita che va a gonfie vele. Per chi rimane in città, bisogna variare le abitudini del pranzo della domenica per aggiungere un posto a tavola per Baldini e company. Dolcetto o scherzetto? Alla fine di un turno infrasettimanale non eccezionale, va detto, i ragazzi di Baldini hanno meritato comunque il dolcetto. All’ultimo secondo.
Ettore Cappetti