BASKET SERIE A2 / ROSETO SHARKS
Martinelli: progetto serio. D’Arcangeli: è un sogno
Il ritorno del general manager: «Entro il week end avremo il secondo americano». Il nuovo coach (ex Stella Azzurra) predica «orgoglio e senso di appartenenza»
ROSETO. Conferenza stampa ieri in casa Roseto Sharks per ufficializzare sia il coach Germano D’Arcangeli che il nuovo general manager Michele Martinelli che ha detto: «Tornare non è stato facile, mi ha aiutato il fatto di avere solo amici in entrambe le società; la mia stavolta sarà una presenza più defilata ma comunque di sostanza, metterò al servizio del club la mia esperienza». Con Martinelli non si può non parlare di mercato: «Per quanto riguarda l’esterno italiano (Farnko Bushati, ndc) siamo alle formalità, mentre per il secondo americano per fine settimana dovremmo chiudere: sarà un nome buono non tanto per la campagna abbonamenti, ma sicuramente per il campionato». I tifosi della curva si sono dichiarati scontenti di questo accordo con la Stella Azzurra, coniando lo slogan Roseto non si tocca: «Ma Roseto è sempre qui, e gioca al PalaMaggetti», ribatte Martinelli, «credo questo sia un momento importante, nel quale stiamo creando una squadra multiculturale, piena di tante bandiere. Noi tutti siamo qui per Roseto, come lo erano Spahjia o Rauf: è inutile quindi fissarsi sul luogo di nascita, sarebbe meglio concentrarsi sulle capacità di questi uomini di trasformare le intenzioni in risultati tangibili. Potranno contraddirci solo i risultati, mai le posizioni di retroguardia e classiste». Però, l’ultima volta a Veroli con un accordo del genere non andò bene: «Vero, successe che il presidente verolano improvvisamente si ritrovò da solo a livello economico, provammo anche a tamponare ma fu poi chiaro che non c’era un percorso possibile. Rispetto ad oggi eravamo meno determinati, forse meno capaci, e conoscevamo meno il territorio: qui a Roseto invece, sono sicuro non solo di finire questo campionato, ma anche i prossimi». Coach D’Arcangeli si presenta con convinzione: «Realizzo un sogno perché a Roseto sono finora venuto per lavoro con le giovanili o al massimo da turista, ed ora diventerò uno di quelli che indossa questa maglia con orgoglio e senso di appartenenza». Per l’obiettivo della salvezza si sta creando un roster atleticamente importante: «Avremo un gruppo di giocatori italiani 2.0 che hanno radici in tutto il mondo, uniti dalla passione per il lavoro. Sono orgoglioso di questo, perché questi giovani rappresentano una garanzia dal punto di vista dell’atletismo, e farli giocare in un contesto così appassionato come quello rosetano potrà aiutarli a diventare dei bravi professionisti». Il coach ha poi annunciato i nomi del suo staff: «Con me ci saranno gli assistenti Paolo Traini e Mario Cottignoli, già nello staff dell’anno scorso in serie B e nei campionati giovanili, mentre il preparatore sarà Marco Giangiuliani», racconta il coach, che poi ha parlato anche delle giovanili: «Daremo il nostro contributo, con l’obiettivo di radicare gli Sharks sul territorio con le radici profonde del settore giovanile. La nostra intenzione è di mettere insieme le forze del territorio a cui aggiungeremo qualche pedina già individuata, per far sì che tra due, massimo tre anni, Roseto possa far parlare di sé anche per quei buoni giocatori cresciuti nelle proprie giovanili che giocheranno in prima squadra. Noi ci crediamo e per questo abbiamo rifiutato altri progetti, come quello Accademy NBA o come le proposte di fare da società franchigia per qualche club di serie A».
Marco Rapone
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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