VIAGGIO NELLA GALASSIA INTERNET

Post, foto e like: il Pescara vola sui social 

Delfino terzo in B per seguaci e su Twitter spopolano i messaggi virali 

PESCARA. L’industria del calcio ai tempi dei social media. Lady Gaga li ha definiti «la toilette di internet», altri personaggi del jet-set grazie anche ai social, hanno messo in piedi un impero. Nel calcio anche, come in altri ambiti, i social sono gli strumenti per veicolare un messaggio, pubblicizzare un evento e lanciare degli appelli. Anche il Pescara li usa e lo fa quasi in modo maniacale. Pagine curate, foto accattivanti, tweet ironici e pungenti. La galassia biancazzurra è fatta anche di questo.


I social sono un punto di incontro tra il club e i tifosi, a prescindere dalla distanza geografica: e non è un caso che i profili ufficiali del Delfino siano disponibili sia in lingua italiana che in inglese. Certo, i numeri non possono incidere sui risultati in campo, mentre è vero l’esatto opposto: le prestazioni e le vittorie sono un prezioso carburante per l’aumento dei follower. Il Pescara sicuramente su Facebook ha più seguaci, anzi like, ma Twitter è la piazza social dove riscuote più successo. In leggera ripresa, invece, Instagram. Il responsabile dell’area comunicazione si chiama Massimo Mucciante, con una laurea all’accademia di belle arti con il massimo dei voti e una passione per la fotografia.
Per i giornalisti è lo “sceriffo” del Pescara, per la società un punto di riferimento per quanto riguarda la comunicazione. «La nostra area media è abbastanza articolata. Alceo, Luca, Marco, Elena ed Andrea si occupano di vari settori, dall’editing, al video, passando per l’ufficio stampa», racconta Mucciante. «Per quanto riguarda i social, invece, il braccio destro si chiama Emanuele Garau. Lui è il nostro social media manager e si occupa soprattutto di Twitter», continua Mucciante, sbarcato sul pianeta biancazzurro nel 2010 come fotografo ufficiale e, poi, dal 2015, come responsabile della comunicazione. «Ho iniziato per gioco e poi è diventato un vero lavoro grazie a Federica Rogato, il mio predecessore nell’ufficio stampa». Il Pescara attualmente vanta oltre 230mila seguaci tra Twitter, Instagram e Facebook. È la terza squadra in serie B, dietro a Empoli e Chievo.
Oltre ai numeri, il Delfino è conosciuto sui social grazie ai tweet che da un mese a questa parte stanno catalizzando l’attenzione di calciofili e non. Dal tweet contro il razzismo e “Daspo social” per un tifoso che chiedeva al club di piantarla con la lotta al razzismo ai (finti) ingaggi clamorosi di Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo, passando per i messaggi di solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre. Queste sono alcune delle idee geniali che Emanuele Garau e Massimo Mucciante hanno messo in piedi. Specie il cinguettio simpatico «Welcome Ibrahimovic! La nostra maglia ti sta bene...».
In lingua inglese e diretto all'attaccante capitano dei Los Angeles Galaxy ora in cerca di un’altra squadra. «Il ritorno di Ibra in Italia è diventato un tormentone di mercato e abbiamo pensato di farlo diventare virale sul nostro Twitter», racconta il social media manager Emanuele Garau. «Io e Massimo Mucciante lavoriamo in tandem e devo dire che funziona alla grande», sottolinea il 40enne giornalista cagliaritano trapiantato a Toronto, in Canada, ed esperto di comunicazione. «L’avvento dei social ha modificato ormai da qualche anno il modo di comunicare delle società calcistiche e degli atleti con i propri tifosi. Per me comunicare significa dare e ricevere e quindi cerchiamo il più possibile di coinvolgere i nostri follower». Il cosiddetto engagement, tradotto in italiano “coinvolgimento”, che misura il successo del messaggio condiviso con il pubblico e ha lo scopo di creare “legami” forti tra il brand, in questo caso il Pescara, e i suoi fan, fino a creare una fiducia tale che l’utente possa consigliare il brand ai propri amici. Il crescente rapporto tra calcio e nuovi media ha portato ad una sostanziale necessità di andare oltre la comunicazione tradizionale e istituzionale, come il Pescara sta provando a fare. La presenza sui principali social è diventata, quindi, imprescindibile per i club, ma la presenza sui social di per sè non è sufficiente. Per comunicare efficacemente i club hanno bisogno di contenuti da proporre in maniera continua alla propria fan base. Contenuti che siano soprattutto originali e coinvolgenti. «Diciamo che la burla social di Ibra è andata benissimo, ma il tweet contro il razzismo dello scorso 15 ottobre ha avuto oltre 1 milione di visualizzazioni e abbiamo incrementato i nostri follower», fa notare il capo dell’area comunicazione Massimo Mucciante.
Il Pescara, su Twitter, nell’ultimo mese ha guadagnato quasi 3.900 nuovi follower e in percentuale è la società in testa nella crescita settimanale delle piattaforme social dei club di B. «È bello ricevere complimenti per il lavoro svolto anche da società blasonate. Come la Roma, ad esempio, che più volte ha condiviso i nostri tweet», dice Emanuele Garau, che da marzo collabora con il club biancazzurro; da quando sono aumentati di oltre 6mila follower il pubblico dell’uccellino azzurro. «Cerchiamo di cogliere le sfumature che vanno oltre il calcio, cercando di sensibilizzare i tifosi attraverso anche altri temi, come quelli sociali. Nella lotta al razzismo, per esempio, il Pescara ha dato un bel segnale». E dopo quel tweet contro il razzismo sono stati 1.667 i nuovi follower nel giro di poche ore. Stati Uniti, Regno Uniti e Brasile sono i Paesi più presenti nei social biancazzurri e, specie su Twitter, il 40% del pubblico virtuale è formato da donne. Fan, follower, seguaci. Like, tweet, post. Così è cambiato il linguaggio del calcio nell’era social. Il Pescara sta apprendendo in fretta, è sul podio della B e ha già conquistato il premio simpatia.
@luigidimarzio.

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