Scuola, italiano e Vieira: Kanoute è il jolly di Zeman

7 Settembre 2017

Il senegalese arrivato dalla Juve: «Sono qui per crescere. Mi manda Grosso e col boemo posso diventare grande». Domani con il Frosinone rientra Del Sole 

PESCARA. È arrivato all’improvviso, ma ha già le idee molto chiare. Franck Kanoute, 18 anni, senegalese, dal fisico possente e con un pensiero preciso. «Non mi piace parlare molto, vedrete in campo chi è il vero Franck Kanoute». Il centrocampista arrivato dalla Juventus nell’ambito dell’operazione che ha portato Delli Carri e Del Sole in bianconero, si è presentato con il piglio da veterano. «Sono un centrocampista. Gioco da mezzala, ma posso fare anche il difensore centrale». Il primo approccio con Zeman è stato positivo. «Mi ha detto che vuole utilizzarmi da mezzala. Mi hanno detto che il mister è molto bravo a lavorare con i giovani e che bisogna fare quello che chiede lui per rendere al meglio». Arrivato alla Juventus a gennaio del 2016, per alcuni intoppi burocratici non è stato mai utilizzato dalla squadra Primavera bianconera. Ha fatto il debutto a dicembre dello scorso anno, proprio nella gara giocata a Pescara, vinta 3-0 dalla squadra allenata all’epoca dal pescarese Fabio Grosso. «Mi ha aiutato tantissimo», dice il 18enne riferendosi al suo vecchio allenatore, Grosso. «È bravissimo, è stato di grande aiuto sia dentro e sia fuori dal campo. Mi ha parlato bene di Pescara. Lui, però, voleva portarmi a Bari, ma adesso sono qui e sono contento».
Con Zeman dovrà lavorare parecchio per ritagliarsi il suo spazio. «Sono arrivato in Italia tre anni fa. Ero a Pietrasanta, nella squadra allenata da Cristiano Zanetti (ex centrocampista di Fiorentina, Juventus e Inter, ndr). Ho fatto diversi provini in Italia», Empoli, Carpi, Napoli e Livorno, dove ha incontrato. «Mamdou Coulibaly», racconta. «Ci siamo allenati assieme a Pietrasanta, ma lui non fu preso. Io gli dissi che non doveva mollare, era già forte all’epoca e sono felice di averlo qui come compagno di squadra». Due storie diverse, le loro. Coulibaly è arrivato in Europa dopo un lungo viaggio con il barcone e si è affermato dopo dei trascorsi molto difficili, tra strada e centri d’accoglienza per minori. Kanoute, invece «Già in Senegal il mio obiettivo era quello di diventare un calciatore. Dopo la scuola, appena potevo andavo a giocare a pallone con i miei amici. Sono arrivato in Italia due anni fa, a Milano dove vive mio zio. Era una vacanza di tre mesi legata alla scuola. Sono diplomato in francese e dovevo tornare in Senegal per l’università, ma poi sono rimasto qui per giocare a calcio, ma l’avei fatto volentieri anche per studiare la lingua italiana». Un diploma è stato conseguito, ora studia per diventare. «Come Vieira. Lui è il mio idolo». Zeman prende nota e non è da escludere un suo impiego più avanti.
Domani il Frosinone. Potrebbe soffiare il posto proprio al suo amico Coulibaly, ma non domani contro il Frosinone. Il senegalese, infatti, dopo la prova opaca di Perugia, potrebbe lasciare il posto a uno tra Palazzai e Valzania, con il primo in leggero vantaggio. Per quanto riguarda la formazione anti-Frosinone, Zeman dovrebbe rilanciare Del Sole nel tridente, insieme a Pettinari e Benali. L’attaccante napoletano è rientrato ieri, insieme a Capone, dopo gli impegni con la Nazionale. Ancora ko Mancuso e con lui anche Latte Lath, Campagnaro e Selasi.
Primavera. Da quest’anno la Lega di B organizza il campionato Primavera 2. Alla manifestazione partecipano le 22 società cadette e le quattro della serie A, non ammesse per ranking al campionato Primavera 1. Il Pescara farà il debutto sabato, al Poggio degli Ulivi (ore 15), contro l’Avellino.
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