Teramo torna da Prato con un punto

6 Marzo 2016

Finisce 0-0 la gara in un terreno in pessime condizioni. L'attacco della squadra di Vivarini non brilla

PRATO. Il dubbio è ormai sciolto: il Teramo, lontano dalle mura amiche, non riesce a giocare a calcio. Anche al “Lungobisenzio” di Prato la musica non è cambiata anzi, se possibile è peggiorata. Il Teramo non perde, pareggia contro un Prato coraggioso per 0-0 ma i passi indietro rispetto alle ultime uscite sono tanti. Fece meglio nella sconfitta contro la Lupa Roma, dove lo 0-1 non portò nemmeno il punticino che stavolta fa classifica ed allontana ancor di più il Teramo dalla zona play out. Il pari in terra toscana porta però con sé tutti i limiti di una squadra che in casa ha un rendimento da promozione. Fuori casa, però, è un mondo nuovo, fatto di timidezza e di paura che l’intera squadra non s’è ancora riuscita a scrollare di dosso. Perché, nonostante un campo in condizioni pietose (appesantito dalle piogge cadute nelle ore precedenti alla gara), il Teramo avrebbe dovuto (e potuto) fare molto di più, provare almeno ad impensierire un Prato che, invece, nonostante le disgrazie societarie e una classifica che sembra condannarla a un’infinita lotta fino all’ultima giornata per evitare la retrocessione, s’è fatto largamente preferire, “travestendosi” per larghi tratti della gara da favorita.

I padroni di casa non trovano la via del gol in casa addirittura dal 20 dicembre, hanno incassato quattro kappaò nelle ultime cinque partite interne: numeri che però - a quanto pare - non hanno minimamente scosso un Teramo che ha preferito difendersi, accontentarsi della pochezza che questo punto consegna a una classifica tranquilla ma comunque non del tutto sicura.

Di calcio ce n’è stato poco: eppure sembravano esserci le premesse per una partita divertente già dopo tre giri di lancette, quando Serrotti, sulla punizione da posizione defilata, ha trovato la testa di Forte che ha rischiato di superare il compagno Tonti. Poi ci hanno provato Gaida e Moncini a gonfiare la rete ma il secondo di ritardo col quale si sono avventati sulla sponda di Ghinassi s’è rivelato decisivo (18’). È però la testimonianza del fatto che il Teramo con la testa non ci sia mai stata. Il Prato sì: con la testa e con le gambe, perché ha corso di più, ha regalato almeno l’illusione del gol (in chiusura di primo tempo con Moncini, 43’) e (solo a tratti) non ha dato la dimostrazione di volersi accontentare di un punto che non le fa nemmeno poi così tanto comodo.

Il primo guizzo del Teramo arriva solo al 68’: Cenciarelli, dopo la buona discesa di Dipaolantonio, spedisce la palla di poco al lato. Vivarini prova ad ottenere qualcosa in più dal suo undici con i cambi: Cruciani e Petrella - subentrati a Forte e Paolucci - con un’improvvisa combinazione vanno vicini al colpo grosso (tiro di Petrella termina di pochissimi centimetri al lato del palo, 90’). C’è la simulazione di Gabbianelli in area di rigore a regalare un po’ di suspance: l’arbitro vede tutto, ammonisce per simulazione e manda le squadre negli spogliatoi. Magari a riflettere, perché di calcio s’è visto ben poco.

Ernesto Ricci

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