INQUINAMENTO AMBIENTALE
Acqua Gran Sasso, Forum H20: "Anche gli scienziati a volte sbagliano"
De Sanctis parla di situazione allucinante in relazione all'inchiesta della procura di Teramo con 10 indagati. E il ministro Bussetti chiede chiarimenti all'Infn
PESCARA. «Su questa vicenda la scienza si è comportata in maniera anti-scientifica, basandosi sull'ipse dixit, ovvero sul fatto che andava tutto bene perché nei laboratori c'erano gli scienziati. Anche gli scienziati a volte sbagliano e la scienza non si fonda sull'oscurantismo, ma sull'analisi dei fatti e sull'apertura mentale». Così Augusto De Sanctis, del Forum H20, ha commentato la notizia relativa alla chiusura dell'inchiesta, da parte della procura di Teramo, sul sistema Gran Sasso, in riferimento a presunti sversamenti di sostanze inquinanti.
Nel registro degli indagati compaiono 10 persone, tutte figure di vertice dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), di Strada dei Parchi e della Ruzzo Reti, accusate di inquinamento ambientale. «In quest'ultimo anno abbiamo presentato cinque esposti e collaborato alle indagini per quello che ci è stato richiesto» ha ricordato De Sanctis. «Tutti gli esposti erano basati su fatti, leggi e documenti, raccolti con una certa difficoltà, perché la trasparenza è stato uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare». L'esponente del Forum H20 definisce «allucinante la situazione che è emersa e che coinvolge il più grande laboratorio di fisica nucleare del mondo. Parliamo di mancanza di impermeabilizzazione, degrado, abbandono» rimarca De Sanctis «e di esperimenti condotti contra legem, perché lo stoccaggio di migliaia di tonnellate di sostanze chimiche pericolose era irregolare fin dall'inizio, visto che la prima legge in materia è del 1988». L'esponente ambientalista mette in luce anche «le carenze sull'aspetto gestionale, ad esempio sul rispetto della direttiva Seveso per la sicurezza, senza contare che dal 2011 manca il piano di emergenza per la popolazione».